Neanche un mese fa il GS 4 Valli, la storica società di Pallavolo Femminile Alessandrina che ad oggi conta oltre 100 atlete dal Minivolley alla Prima Divisione, aveva subito due furti in due sere (consecutive). Presso la Palestra “Cavour” di Via Sant’Ubaldo, il lunedi durante la partita in 3 giovani con il viso coperto (visti dalle atlete) da una sciarpa entravano nello spogliatoio fuggendo con due cellullari. La sera dopo identico colpo, questa volta sempre dei giovani, fuggivano con un portafoglio di un’atleta, che veniva poi ritrovato poco lontano dai dirigenti della società, bottino 50 euro. In quell’occasione gli stessi dirigenti del sodalizio avevano visto i 3 fuggire a piedi ed in bici senza riuscire a prenderli. In entrambe le occasioni erano stati chiamati sia Polizia e Carabinieri ed il Presidente aveva inviato un esposto all’Amministrazione Comunale proprietaria delle strutture dove la società grazie ad una convenzione con l’Ente svolge la propria attività.
Qualche giorno fa sempre alla palestra “Cavour” altro tentativo di furto, questa volta i “personaggi” trovavano la porta dello spogliatoio chiuso a chiave e anche in questo caso i dirigenti non riuscivano a bloccarvi. Venerdi nella vicina palestra “Bovio” in via Verona, verso le 19,00 durante l’allenamento della 13 e 14 mentre le atlete rientravano nello spogliatoio, notavano 3 giovani individui che stavano fuggendo dallo spogliatoio con alcune borse sportive delle stesse atlete. I 3 scoperti abbandonavano il tutto fuggendo ancora una volta.
Furibondi i dirigenti della società “siamo oramai presi di mira, sia alla Cavour che alla Bovio le due palestre che utilizziamo per gli allenamenti tra furti e tentativi ci hanno visitato 4 volte in un mese. Le atlete hanno paura e gli allenatori devono oltre a seguire gli allenamenti, controllare anche i corridoi. Non possiamo chiudere le porte d’ingresso alle palestre in quanto i genitori vengono a portare ed a prendere le atlete. Non possiamo giocare a Pallavolo a porte chiuse, è assurdo. Operiamo quotidianamente per insegnare questo sport alle atlete ma non possiamo continuare così, a questo punto ci vediamo obbligati a spendere dei soldi con un istituto di vigilanza per far stazionare all’ingresso un vigilante oppure fare dei turni con i genitori. Tutto questo è assurdo, continuando così e non avendo altre strutture alternative saremo costretti ad interrompere l’attività sportiva per la sicurezza delle nostre atlete. Non si è mai visto che una società sportiva si trovi in una situazione simile. Vedremo il da farsi ma siamo molto amareggiati. Non ci sono telecamere all’ingresso delle stesse palestre e non ci sono campanelli”.