Quando si tratta di tutela del territorio, le contrapposizioni ideologiche lasciano il tempo che trovano. Lo dimostra la decisione dei due consiglieri regionali della zona di Acqui Terme, Paolo Mighetti dei 5 Stelle e Walter Ottria del Pd, che sul tema delle falde acquifere, particolarmente delicato e ‘sentito’ nel loro territorio, hanno deciso di fare fronte comune, per sollecitare la Regione Piemonte a rendere finalmente operativo il Piano di Tutela delle Acque, “approvato nel 2007 ma rimasto sempre in un cassetto”.
Afferma al riguardo Paolo Mighetti: “La tutela delle nostre falde e della risorsa idrica in generale è senza dubbio un argomento di imprescindibile importanza. Appena eletto ho iniziato a ricevere segnalazioni in merito ad innumerevoli tentativi di mettere in pericolo le nostre risorse idriche. Per questo ho iniziato a valutare quale fosse l’azione migliore per il risolvere il problema. Dal confronto con il collega Ottria è emersa la questione relativa al Piano di Tutela delle Acque (PTA), approvato nel 2007 dalla regione e tuttora in un cassetto. Questo Piano ha tutte le carte in regola per bloccare l’autorizzazione di attività che danneggino o compromettano le risorse idriche, evitando a cittadini e amministrazioni annose battaglie come quella per la discarica di Sezzadio.
Dopo un incontro tra l’Assessore all’Ambiente Valmaggia, il sottoscritto e i rappresentanti del Coordinamento delle associazioni ambientaliste della Valle Bormida, è emerso che il PTA, per diventare operativo, dovrebbe essere recepito a livello provinciale e, successivamente, in ogni Piano Regolatore Comunale. Nella migliore delle ipotesi un iter decennale, che consentirà ai soliti farabutti di attentare alla salute dei cittadini per un tempo ancora indefinito.
Per questo ho imbastito al volo un Ordine del giorno e ho proposto a Walter Ottria di cofirmarlo. Abbiamo analizzato insieme il testo migliorandolo in alcuni punti fondamentali. In particolare, l’Ordine del giorno impegna la Giunta regionale ad adeguare il PTA alla scala comunale entro 180 giorni ed a stabilire una data certa entro cui tutti i comuni piemontesi debbano adottarlo.
Come avevo annunciato ad inizio mandato, il dialogo con la maggioranza non è precluso quando si tratti di giuste istanze in favore del nostro territorio e della collettività. Ora confido nell’accoglimento della nostra proposta da parte del Consiglio e della Giunta regionale”.
Dal canto suo Walter Ottria precisa: “Il PTA è evidentemente il punto principale da affrontare in merito ad alcune delle vicende legate alle falde acquifere della nostra Provincia; si pensi ad esempio alla vicenda relativa alla discarica di Sezzadio oppure a quanto sarebbe stato utile per evitare la dispersione di sostanze potenzialmente inquinanti a ridosso dell’Orba. Sono temi che conosco molto bene anche per averli incontrati già quando ero Sindaco di Rivalta, ed è per questo che è uno dei primi punti che mi sono impegnato ad approfondire con l’obiettivo che vengano approvati i suoi piani di attuazione così come l’Associazione dei Comuni per la difesa dell’ambiente, ha più volte sollecitato alla Regione.
Il PTA infatti è quello strumento normativo che dovrebbe prevenire e ridurre l’inquinamento e attuare il risanamento delle acque inquinate; è utile anche a migliorare lo stato delle acque individuando adeguate protezioni per quelle destinate a particolari usi.
Proprio per questo ho giá avuto, a partire dall’inizio di ottobre, alcuni incontri con la Direzione ambiente della Regione Piemonte in merito specialmente ai piani attuativi del PTA, elementi indispensabili per un suo corretto uso. Così come è fondamentale che esso sia recepito all’interno degli strumenti urbanistici provinciali (PTCP) e in quelli di pianificazione comunali (PRGC). Ed è proprio su quest’ultimo punto che insiste la nostra proposta alla Giunta; sulla semplificazione burocratica dell’iter per gli enti locali, al fine di rendere più semplice e veloce l’attuazione del PTA in modo che possa dare i suoi effetti.
È evidente che sui temi di tutela dell’ambiente della salvaguardia dei nostri territori e delle acque ci debba essere un’unità che travalichi le divisioni partitiche e territoriali; il lavoro che abbiamo fatto con il collega Mighetti è, da questo punto di vista, senz’altro molto importante”.