Sono state presentate alla Camera e al Senato due interrogazioni rivolte al Ministro delle comunicazioni e al Ministero dello sviluppo economico, circa il rischio di chiusura di numerosi uffici postali e il depotenziamento di oltre cento sportelli attivi nei piccoli Comuni piemontesi.
L’iniziativa, assunta dagli onorevoli Cristina Bargero e Massimo Fiorio e dal senatore Daniele Borioli si prefigge, da un lato l’obiettivo di verificare se l’intervento di riorganizzazione sia coerente con il “Decreto Scaiola” del 2008, che fissa i criteri attualmente vigenti per distribuzione degli uffici postali sul territorio nazionale; dall’altro di sollecitare il Governo con eventuali misure correttive, laddove l’applicazione dei richiamati criteri possa ledere il carattere “universale” del servizio postale.
“Le Poste – sottolineano i parlamentari alessandrini – sono per molte delle piccole realtà del territorio piemontese un presidio indispensabile, un punto di riferimento per la popolazione, in molti casi anziana, delle nostre comunità periferiche, che nonostante i molti mutamenti di “natura” che le Poste hanno conosciuto negli ultimi anni, continuano a vedere negli uffici postali non solo dei semplici e pur fondamentali erogatori di servizi, ma un vero e proprio presidio che segna la presenza dello Stato. Per questo -concludono i parlamentari piemontesi – pur senza contrastare le esigenze di razionalizzazione dell’azienda Poste spa, chiediamo al Governo di farsi parte attiva affinché nella sua attuazione essa non concorra a determinare un’ulteriore marginalizzazione e abbandono dei nostri piccoli Comuni”.