Ancora questa sera, verso le 21, tornando a casa, le sirene, i lampeggianti blu, una pozza di sangue sulla strada, la concitazione dei testimoni, le automobili deviate…
Spero non sia successo l’irreparabile; comunque qualcosa di grave, certamente.
Scene quasi quotidiane, drammatiche, di cui i giornali danno conto solo, appunto, nel caso di un fatto irreparabile.
La velocità ne è la maggiore responsabile. Eppure su quella strada, come su buona parte delle strade del comune di Alessandria, il limite è di 30 Km/h. E su tutte le altre, dopo l’ordinanza del Sindaco di qualche mese fa, di 40 km/h.
Il limite m a s s i m o.
Che significa oltretutto che un/un’ automobilista minimamente responsabile, in prossimità di incroci, attraversamenti, rotonde, restringimenti, biciclette, ecc. dovrebbe stare un poco sotto quel limite massimo…
Ma scherziamo? Chi mai rispetta quei limiti? E chi mai li fa rispettare? Solo a sentirne parlare, a molti abituali conducenti di mezzi a motore viene l’orticaria. Eppure la situazione generale delle strade alessandrine è diventata pressapoco quella di un rodeo: provate a piazzarvi alla base del ponte Tiziano, all’altezza dell’attraversamento pedonale: le automobili che scendono verso la città vanno a meno di 40 all’ora? Praticamente nessuna a meno dei 60, non poche anche oltre gli 80, cioè a più del doppio della velocità consentita. Avete mai visto una postazione di controllo? Oppure sulla doppia corsia del Cavalcavia del Cristo, dove addirittura il limite sarebbe dei 30, e dove invece, spesso, si assiste a vere e proprie gare di velocità! Gli esempi potrebbero essere molti; ognuno ne avrebbe da raccontare… Una situazione intollerabile dal punto di vista della sicurezza, non molto diversa comunque da quella della gran parte delle città italiane.
Sulle strade, in Italia, ogni anno perdono la vita 3400 persone (dati 2013). Più del 42% di queste morti, contro una media europea del 33%, avviene sulle strade urbane dove la metà è rappresentata da pedoni e ciclisti. Per limitarsi – di nuovo – ai casi irreparabili, senza contare i feriti e gli invalidi.
In queste settimane è partito un Appello al Governo e al Parlamento italiano per l’introduzione della limitazione automatica della velocità sui veicoli a motore (intelligent speed adaptation); la campagna ha già visto alcune importanti adesioni tra cui quelle dell’ASAPS (associazione sostenitori e amici della polizia stradale) e dell’associazione delle vittime della strada “Lorenzo Guarnieri”.
Aderiamo anche noi, per fermare la strage: firmiamolo su www.unfilodisicurezza.it
Claudio Pasero
gliamici della bici – Alessandria