Lunedì l’assessore regionale alla Sanità Saitta, insieme al direttore Moirano, ha partecipato alla Conferenza dei Sindaci dell’ASL di Alessandria. Aspettavamo risposte certe, invece sono arrivate solo ipotesi sulle quali nutriamo forti dubbi sulla loro praticabilità.
Restano in ballo le strutture complesse ancora da assegnare a singoli presidi: 12 sul quadrante AL-AT, di cui solo 7 sono veri e propri reparti. A questi sembrerebbe inevitabile la sottrazione di altri 5 già “promessi” al presidio di Asti. A questo punto resterebbero le briciole da spartire tra gli ospedali alessandrini. Mentre Tortona rimane ancora arroccata, non gradendo le tempistiche strette delineate dall’assessore, Acqui apre al cosiddetto “Pronto soccorso rafforzato” a cui i termali vorrebbero aggiungere posti letto di cardiologia e terapia intensiva collegati all’Hub di Alessandria. Tuttavia su questa ipotesi Saitta non ha dato certezze: bisogna verificare al tavolo ministeriale di mercoledì. Probabilmente si tratta dell’ennesimo tentativo di scaricare su Roma le responsabilità.
Paolo Mighetti
Consigliere regionale M5S Piemonte