Nutrita presenza di pubblico e autorità per la cerimonia che si è svolta presso la Chiesa dell’Ospedale Civile dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria sabato pomeriggio, in occasione della festa patronale dedicata a S. Antonio.
La Santa Messa, presieduta dal Vescovo di Alessandria, S.E. Guido Gallese, è stata introdotta da un breve saluto del direttore generale Nicola Giorgione, che ha salutato con i consueti ringraziamenti ai presenti, alle autorità, ai pazienti che scelgono di farsi curare presso le strutture ospedaliere, alle associazioni di volontariato che sono un supporto fondamentale per l’Azienda e gli operatori. “Si tratta di una momento di festa che celebriamo sempre con emozione, ricordando il lavoro dello scorso anno, che è stato difficile, che abbiamo cercato di superare con la professionalità degli operatori che si sono adoperati con sacrificio e dedizione.
A loro il nostro sentito ringraziamento, perché il lavoro continua ad aumentare, ma le risorse umane no. Risultati importanti che hanno portato, solo per citare un esempio, il nostro ospedale secondo a livello nazionale nel Registro Nazionale nella raccolta dei donatori di midollo, dopo Vicenza: un riconoscimento di rilievo che coinvolge professionisti e donatori.
Abbiamo raggiunto importanti risultati dal punto di vista delle tecnologie, anche grazie alla
solidarietà e vorrei citare in modo particolare la Fondazione Uspidalet, per la grande opera di
solidarietà che svolge. Ricordo in modo particolare la Casa Amica. Le donazioni hanno portato innegabili benefici in varie strutture operative e complessivamente ammontano a circa trecentomila euro.
L’impegno che continueremo a sviluppare è legato alla rete, portando a compimento modelli
organizzativi che possano portare benefici ai pazienti. In questo senso il miglioramento dell’integrazione con l’ASL consentirà di ottenere risorse necessarie per ottimizzare le attività.
Continueremo quindi a operare integrandoci con il territorio e sviluppando strategie comuni
utili a consentire la deospedalizzazione precoce dei pazienti e percorsi di assistenza domiciliare che si tradurrà anche nello sviluppo delle complessità di ricovero. Siamo un ospedale che lavora bene grazie anche alla sinergia con le istituzioni e siamo pronti ad accettare la sfida per il futuro”.