Chissà se ciò che è chiamato morire è vivere, oppure se vivere è morire (Euripide)
Vi abbandonate ai luoghi comuni, vi consolate con i proverbi, vi incoraggiate con vecchi modi di dire, confondete il coraggio delle frasi con quello delle azioni. Leggo e sento dire con sempre maggiore frequenza che non bisogna “mai arrendersi”, forse per dimenticare che i primi ad arrendersi siete stati proprio voi, oppure senza la consapevolezza che una resa onorevole, per esempio in guerra, avrebbe salvato molte vite, sacrificate sull’altare di un onore che magari non riguardava chi dava gli ordini da lontano.
Già, l’onore e il rispetto, due parole dal grande significato ma sempre più travisato, in modo particolare dai giovani, i quali a due parole che da sole potrebbero rivoluzionare il mondo abbinano immagini di mafiosi o malavitosi. Segno dei tempi, crollo dei valori. Secondo troppi, essere rispettati significa incutere timore, essere potenti, invece l’onore da salvare pare essere solo quello intaccato “in caso di corna”.
Non mi credete? Guardate i social network e ditemi quante volte, abbinate alle parole suddette, vi capita di trovare l’immagine, che ne so, di un ragazzo che accudisce un anziano. Vi “selfate” muscolosi, con sguardi minacciosi ma non scendete in piazza a far valere i vostri diritti, se non quando si parla di calcio, dove i diritti c’entrano poco. Da anni vi spremono come limoni, vi hanno rubato anni di vita, di vita libera, mandandovi in pensione sempre più tardi. Non avete più un lavoro né certezze ma continuate a ripetere che chi si arrende è un vile, che un vero uomo combatte sino alla fine.
CAZZATE,un vero uomo soffre, piange, prova sentimenti e non se ne vergogna, combatte sin che può, e se si arrende forse è solo perché stanco, e anche la stanchezza è una condizione umana.
Ieri un noto imprenditore della zona si è tolto la vita, non si conoscono i motivi. Aveva solo 42 anni e probabilmente proverbi e modi di dire non sono bastati. Certe volte per arrendersi ci vuole più coraggio che per combattere.
Diogene ‘il cane’