Pur essendo consapevoli dell’inutilità della legge 4/2011 e dell’assenza di ricadute positive, già osservata sul territorio valsusino, CGIL, CISL e UIL hanno sottoscritto oggi un protocollo per estendere l’applicazione della cosiddetta “Demarche Grand Chantier” ai territori interessati dai lavori per il Terzo Valico.
Il documento ribadisce l’importanza “strategica” di quest’opera, per la quale, giova ricordarlo, non è tuttora disponibile un’analisi costi-benefici. Tra l’altro, chiunque conosca il territorio ligure sa bene che il sistema ferroviario ha gravi carenze che impedirebbero comunque uno scorrimento efficace del traffico merci dai principali porti del nord-ovest italiano fino al raggiungimento della direttrice nord-sud che pare tanto interessare l’Europa.
L’esecuzione dei lavori del Terzo Valico ci ha abituati ad una navigazione a vista, senza programmazione a lungo termine. Il progetto è suddiviso in lotti e per il momento risultano finanziati solo i primi due relativi alle attività propedeutiche e alla galleria negli Appennini.
Il protocollo fa della trasparenza un proprio punto di forza. Tuttavia proprio la mancanza di trasparenza è stata evidenziata nel corso di una seduta dell’Osservatorio ambiente (ente del Ministero dell’Ambiente) durante la quale è emersa l’esigenza di rendere pubblico lo stato di avanzamento lavori e del monitoraggio ambientale almeno ai Comuni ed agli enti interessati oltre che sul sito web dell’Osservatorio.
Ricordiamo ancora una volta come le “grandi opere” siano il piatto preferito dalle mafie, soprattutto per quanto riguarda la movimentazione della terra e la gestione delle cave. Peraltro, sempre nell’ambito del Terzo Valico, è già stato chiuso un cantiere per mancanza del certificato antimafia.
Siamo preoccupati per le scelte effettuate dai sindacati confederali, disposti a svendere il territorio con il miraggio della creazione di posti di lavoro. Restiamo convinti che l’occupazione possa migliorare anche e soprattutto attraverso interventi utili alla collettività, come la messa in sicurezza del territorio sotto il profilo idrogeologico.
Francesca Frediani
Consigliere regionale M5S Piemonte
Paolo Mighetti
Consigliere regionale M5S Piemonte