Si è svolto nei giorni scorsi un convegno promosso dalla struttura di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, diretta da Gianfranco Pistis, con le cardiologie del quadrante. L’obiettivo era quello di focalizzare alcune problematiche cardiologiche che presentano ancora aree di discussione, come il percorso NSTEMI, nonché presentare nuovi interventi terapeutici e nuove metodiche diagnostiche che si eseguono presso il Dipartimento Cardiovascolare dell’Ospedale SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria.
Spiega infatti il dottor Pistis: “La sindrome coronarica acuta rappresenta ancora oggi la prima causa di morbilità e mortalità nelle società industrializzate ed è inoltre un capitolo di spesa oneroso per i sistemi sanitari nazionali. Ma mentre per lo STEMI i percorsi extra ed intra-ospedalieri sono ben definiti per l’NSTEMI la gestione è ancora complessa e comporta ulteriori momenti di discussione. Invece relativamente ai nuovi interventi due sono le patologie cardiache sulle quali il dipartimento ha profuso molto impegno: la stenosi aortica e l’insufficienza mitralica. Riguardo la stenosi aortica il progetto del nostro dipartimento della sostituzione valvolare per via percutanea,quindi evitando l’intervento classico a cuore aperto,, ha raggiunto alti standard qualitativi e permette di dare una risposta, con ottimi risultati, a quei pazienti per i quali la chirurgia tradizionale non è praticabile per l’alto rischio. Riguardo l’insufficienza mitralica si vuole far conoscere come oltre alla resincronizzazione cardiaca, attraverso stimolazione biventricolare, metodica ormai consolidata, il dipartimento ha introdotto una nuova tecnica chirurgica che permette la plastica o la sostituzione valvolare attraverso un intervento meno invasivo rispetto a quello tradizionale e con accessi chirurgici particolarmente ridotti. Infine il più recente intervento e quello che prevede l’occlusione dell’auricola sinistra, sempre per via per cutanea e senza intervento classico. Intervento molto utile per la prevenzione dell’ictus in quei pazienti che non possono prendere gli anticoagulanti perché oltre ad un alto rischio embolico presentano anche un alto rischio emorragico.
Durante l’incontro inoltre è stato messo a fuoco quanto realizzato nel settore dell’ecocardiografia, metodica ormai altamente sofisticata e ad alti contenuti tecnologici, che sta destando nuovo interesse per le nuove applicazioni diagnostiche legate all’utilizzo dei mezzi di contrasto. “La novità – dice ancora Pistis – è che gli interventi in discussione, pur essendo super specialistici ed eseguiti dalla cardiologia di riferimento di Alessandria, si è voluto condividerli con le cardiologie periferiche allo scopo di creare dei percorsi territoriali snelli ed efficienti all’interno dei quali i pazienti della Provincia di Alessandria possono trovare una soluzione più efficace alle loro cardiopatie”.