Bruegel, Avencamp, Raeburn: emozioni ghiacciate nella storia dell’arte [Very Art]

Bruegel il vecchio paesaggio invernaledi Cristina Antoni

 

Il pattinaggio come sport popolare ma anche come segno di distinzione.
Per regalarci un’emozione artistica e di stagione e per restare su un tema di grande attualità locale e nobilitarlo, questa settimana osserveremo le opere d’arte che riportano le immagini dei grandi inverni nordici aventi come soggetto i pattinatori sul ghiaccio.

L’opera più importante e conosciuta al mondo in proposito è ‘Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli’ di Pieter Bruegel il Vecchio, del 1565: un olio su tavola conservato al Museo reale delle Belle arti del Belgio a Bruxelles. Un villaggio fiammingo in inverno è avvolto in un’atmosfera nebbiosa e giallastra, in una veduta da un punto di vista rialzato, come se l’autore si trovasse su un dosso od un colle ed osservasse dall’alto e da un angolazione esterna la scena, influenzato probabilmente dalla prospettiva a volo d’uccello ‘leonardesca’. Il dipinto pare continuare fuori dalla cornice e questa peculiarità lo rende unico ed affascinante, come se rappresentasse un frammento di realtà raccolto in un obiettivo fotografico.
Il tema è quello della quotidianità in una fredda giornata invernale, con gli abitanti ritratti mentre si divertono a pattinare sulla distesa del fiume ghiacciato. I personaggi si inseriscono nel paesaggio risplendente della tipica bellezza naturale nordica.

Sulla destra è messo in risalto il particolare di una rudimentale trappola per uccelli, composta da un asse sospesa su un bastoncino legato ad una corda sotto alla quale vi sono delle esche. Tale dettaglio vuole forse essere una metafora moraleggiante sulla vita umana che trascorre nella spensieratezza e nell’ignoranza proprio come per gli uccelli, incauti su rischi e fregature.

Bruegel il vecchio fu definito dalla critica il pittore della neve, in quanto mai primAvencamp Paesaggio invernale pattinatoria di allora era raccontata pittoricamente in modo così realistico nella sua consistenza e superficie.

 

 

Anche Hendrick Avercamp (Amsterdam, 1585-1634), pittore olandese conosciuto come il muto di Kampen, si specializzò in immagini invernali, e celebre èAvencamp particolare il suo dipinto ‘Paesaggio invernale con pattinatori’, conservato al Rijksmuseum di Amsterdam. Databile intorno al 1609, l’opera risente dello stile di Pieter Bruegel il Vecchio, pur spogliandosi della riflessione sulla fragilità umana, dell’eticità e forse anche un po’ dell’incantevole magia. Avercamp pare infatti voler rappresentare semplicemente una scena popolare con colori vivaci e dettagli che rivelano lo sguardo divertito dell’artista.

 

 

 

 

Un’altra opera completamente diversa dalle precedenti, e che appartiene alla fine del XVIII secolo, riguarda il tema del paesaggio invernale e del pattinaggio sul ghiaccio: Il reverendo Robert Walker mentre pattina a Duddingston Loch.
Questo dipinto, del 1795, di piccole dimensioni (30 cm), realizzato da Sir Henry Raeburn è forse l’opera più amata dagli scozzesi, e molto conosciuta nel Regno Unito.
Un inverno gelido, lo sfondo di colline e luce rosata, sul lago ghiacciato si staglia la sagomaReverendo Walker che pattina nera di un gentiluomo in abiti eleganti. Il dipinto ritrae il prete presbiteriano Robert Walker in posizione atletica mentre pattina indossando cappello e cappotto e disegna sul ghiaccio un semicerchio con le lame dei pattini. Le cime montuose sullo sfondo sono in perfetta armonia con la figura, suggerendo un senso di monumentalità che rimanda a Piero della Francesca e Giovanni Bellini. Questo quadro rappresenta nell’esaltazione della dignità e del controllo dell’uomo saggio e colto la metafora dell’Illuminismo scozzese, il trionfo della ragione. E’ un’immagine in realtà molto nota ovunque, un’icona riprodotta in poster e cartoline, puzzle e quaderni. Cresciuto a Rotterdam, il ministro presbiteriano imparò a pattinare in Olanda e fu membro dell’Edimburgh Skating Club, il club di pattinaggio più antico del mondo, fondato nel 1742. Per farne parte era necessario saltare sopra tre cappelli e fare una piroetta su un piede solo. Il Reverendo era conosciuto come uno dei migliori pattinatori. La colta citazione ‘Euro ocior’, più rapido del vento, era il motto inciso nei medaglioni che indossavano i membri dell’elegante club. Ne facevano parte avvocati, funzionari pubblici, commercianti, ufficiali dell’esercito o esponenti del clero. Grazia, leggerezza ed un pizzico di humor rendono questo eccentrico ma raffinato dipinto capace di sorprendere a distanza di secoli.