di Dario Caruso.
Multitasking.
Un’altra bella parola mutuata dal linguaggio informatico.
È vero che il genere femminile riesce ad incarnare con più facilità e naturalezza l’essere multitasking? Cioè la donna ha quella capacità di fare simultaneamente più attività senza commettere errori?
Studi recenti hanno dimostrato che fino ai 30-35 anni si ha la capacità di fare due, talvolta tre lavori in contemporanea con un discreto risultato, non pari all’esecuzione di un solo unico lavoro ma comunque con una riuscita dignitosa.
Da ragazzo studiavo matematica, latino o inglese (attività A) ascoltando il primo disco dei Dire Straits (attività B). Posso per questo definirmi multitasking?
Poi con l’età calano le prestazioni, al ristorante risulta difficile ascoltare chi ti parla (A) e al tempo stesso leggere il menù (B).
Figurarsi ascoltare il Presidente del Consiglio (A) e leggere la Ragion Pura di Kant (B).
Cosa cambia con il tempo?
Probabilmente hai voglia di prendertela più bassa.
Scientificamente cambia la capacità di concentrazione, aumenta il disturbo di fondo dell’attività A durante l’attività B e viceversa. Insomma A e B si inquinano a vicenda.
Oggi, ad esempio, tradurrei Cicerone con “a lovestruck Romeo sings the streets a serenade”.
Semplicemente si chiama invecchiamento. E ne risentono sia le donne che gli uomini.
Stupitevi ma è così.
Avevo un amico che riusciva a stirare le camicie (A), cantare “Il tuo bacio è come un rock” (B) sgranocchiando popcorn (C), fumando una sigaretta (D) e telefonando (E).
È morto tragicamente poco tempo fa a sessantadue anni sgranocchiando una Camel senza filtro e telefonando col ferro da stiro.
Una storia di solitudine.
In barba a quanto detto, esiste un solo vero e genuino esempio di essere multitasking.
Babbo Natale.
Pensateci un istante, bambini.
Riesce a distribuire milioni di doni in tutto il mondo. E tutti in una sola notte!
Lo so – direte voi – è agevolato poiché ha centinaia di amici elfi e folletti che lo aiutano nella produzione di giochi nel corso di tutto un anno. E poi il fuso orario in parte gli dà una mano prolungando la notte fino a ventiquattro ore.
Ma pensate la fatica di quest’uomo non più giovane e di taglia robusta che attraverso i camini si intrufola nelle case.
E dove non ci sono camini? direte voi. C’è sempre una finestra socchiusa oppure una porticina di servizio lasciata appositamente aperta. E comunque lui ha una chiave passepartout forgiatagli dall’elfo Mastro Ferraio che apre perfino il palazzo della Regina d’Inghilterra.
Quindi, tranquilli.
Ci sono solo due cose che possono fermare Babbo Natale:
1 – se un bambino non dorme
2 – se un bambino non si è comportato bene
ma la seconda è stata cancellata dai genitori nel momento in cui si sono resi conto che per ogni cosa cattiva commessa dai figli la colpa era anche un po’ loro.