Rifondazione Comunista sostiene con decisione la raccolta firme lanciata dal Sindacato di lotta per la casa Unione Inquilini, ed incoraggia la cittadinanza a porre la loro firma contro il “Piano Casa” Renzi, il decreto legge 47 del 28 marzo 2014 che porta la firma del Ministro Maurizio Lupi. Unione Inquilini sul proprio sito nazionale www.unioneinquilini.it ha stilato un elenco di tutte le criticità del Piano Casa Renzi/Lupi elencate dalla “A” di alienazione alla “R” di “recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica”.
Oltre al distacco delle utenze di luce e gas (art.5) e al diniego del certificato di residenza per coloro che occupano case abbandonate (definiti “delinquenti” dal ministro Lupi), nel piano casa c’è la parziale dismissione del patrimonio immobiliare pubblico con un fondo «destinato alla concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti per l’acquisto degli alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari».
Quindi un fondo per l’alienazione degli alloggi popolari in cui l’unico elemento positivo era rappresentato dal diritto di prelazione dell’inquilino, possibilità che in teoria sussiste, se non fosse che il Piano Casa preveda la vendita all’asta di questi alloggi con diritto di prelazione solo sul prezzo di mercato, lasciando quindi l’inquilino indigente fuori da ogni reale possibilità di acquisto e favorendo l’acquisizione speculativa.
L’articolo 10 concerne il recupero del surplus di edilizia privata per destinarlo ad edilizia popolare, Nobile intento, in cui però la trappola è nascosta nella possibilità di applicare il sostegno del denaro pubblico alle lottizzazioni private dove ancora non era cominciata l’edificazione a causa proprio della crisi del mercato immobiliare. Un altro regalo agli speculatori. Mancano tuttora in Italia quasi un milione di alloggi popolari.
Il governo anziché puntare sull’espansione e la cementificazione punti sul recupero e il riuso del patrimonio esistente, a cominciare da quello pubblico, del demanio civile e militare, ma anche di comuni, regioni, asl e province, in disuso o da dismettere. Pronti al via per ila mobilitazione nazionale di protesta.
Rifondazione Comunista – Provincia di Alessandria