Le associazioni animaliste contro il circo con animali

Alessandria, come tutti gli anni in questo periodo, torna ad essere teatro di sofferenza e sfruttamento animale. È notizia di questi giorni l’attendamento e l’inizio degli spettacoli del Circo Americano.

La psicologia infantile ormai si è espressa in modo ampiamente concorde sul circo con gli animali, ritenendolo uno spettacolo diseducativo e inadatto a fornire stimoli positivi alle nuove generazioni. Lo sfruttamento negli spettacoli di tigri, leoni o altri animali strappati alla natura, non costituisce infatti un modello di comportamento adatto per essere insegnato ai più piccoli.

Per gli animali, lo stress dei continui spostamenti e di turni di allenamento massacranti, sono veri e propri lavori forzati, a differenza del proprietario del circo per cui gli animali rappresentano una fonte di guadagno sicura, dato che non potranno mai andarsene di loro spontanea volontà.

Anche commercialmente il circo con animali non funziona più; c’è sempre più richiesta del talento di artisti “umani“, basti pensare al grandissimo successo del Cirque du Soleil, i cui spettacoli continuano a fare il tutto esaurito in tutto il mondo. In Italia si è così reso necessario costituire un fondo statale per salvare i circhi che invece propongono un tipo di spettacoli ormai obsoleti.

Un fondo finanziato con denaro pubblico, per permettere a queste attività private dello sfruttamento di poter continuare a svolgere il proprio lavoro senza essere tagliati fuori dal mercato, come accadrebbe a seguito degli scarsi risultati in termini di affluenza. Un’anomalia che non si riscontra per nessuna altra attività privata, che sarebbe invece costretta a chiudere i battenti.

Invitiamo gli alessandrini a non rendersi complici di tutto questo, prediligendo sempre e comunque circhi che utilizzano solo le abilità artistiche umane.

Auspichiamo una legge che possa mettere fine a questa forma di schiavismo tollerata e finanziata dallo stato; nel frattempo invitiamo i genitori a mostrare ai propri figli documentari in cui gli animali vivono in libertà e non in pochi metri quadrati circondati da sbarre.

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