1) A me stessa: la scorsa settimana ho voluto dare il massimo voto alle industrie alessandrine alle porte di Alessandria che invece di delocalizzarsi o chiudere continuano a fornire reddito sul nostro territorio alessandrino già in condizioni depresse causa crisi e malgoverno ai vari livelli politico amministrativi, e per uno Stato burocratico e costi che pesano enormemente in ambito produzione e lavoro.
Su quella pagella ho ricevuto critiche perché non ho elencato i nomi di imprese che in provincia nonostante la crisi non hanno mai fatto fare cassa integrazione ai dipendenti, una di queste è la GEFIT spa, segnalatami tramite facebook addirittura da un dipendente ora in pensione. Altre critiche mi sono arrivate dal fatto che nell’elenco ho inserito la SOLVAY con la frase: “potevi farne a meno”.
Ora per la GEFIT è stata una dimenticanza e mi dispiace. In merito alla SOLVAY perché escluderla? Io ho premiato lavoro, reddito, indotto, tasse che vengono versate nella nostra città. Ora parliamo di inquinamento causato dalle industrie: in passato è stato permesso di tutto e si è chiuso gli occhi su tutto, da tempo vi sono leggi ambientali e di sicurezza lavoro che devono essere rispettate, ma non dimentichiamo che da anni vi sono i controllori pubblici che dovrebbero in primis fare rispettare tali leggi: Stato/Regioni con le varie ARPA-ASL-POLIZIA AMBIENTALE-OSSERVATORI- etc. Tutti questi preposti in molti anni hanno fatto ogni controllo dettato dalle leggi e normative varie che loro stessi hanno emanato in “quantità industriale”? La Direttiva Seveso (UE) recepita in Italia nel 1988 avrebbe già dovuto permettere un percorso di controllo, evitando di arrivare dopo 26 anni al fatidico 2008 per sgranare gli occhi nella scoperta di tale inquinamento!
Il motivo del cattivo voto che dò a me stessa è determinato dalle critiche ricevute: sono però abituata a dire o scrivere ciò che penso che piaccia o no, e in questa società pensare e parlare chiaro è coraggio e nel DNA di pochi.
Voto: 4
2) ai sindaci di: TORTONA–CASTELNUOVO-PONTECURONE-SPINETO-CARBONARA- ALZANO-CASALNOCETO-DENICE: per il sofferto gesto di riconsegnare le tessere di partito (PD) al loro segretario politico cittadino, in protesta per il declassamento dell’Ospedale di Tortona. Questo gesto è un piccolo ma importantissimo “soffio” di vento che cambia a favore delle popolazioni. Dove sta l’eccezionalità che mi ha spinto a dare il massimo voto? Sta nel fatto che la protesta verte sul piano di riorganizzazione sanitaria per il polo tortonese da parte del nuovo “governatore” Chiamparino, di area partitica degli stessi sindaci: e sono più che convinta che questi sindaci hanno contribuito al raggiungimento di tale poltrona regionale per fede politica, e con la convinzione che il “partito del popolo” mai avrebbe fatto tagli in un settore così importante come la sanità periferica. Sig.ri Sindaci, avete dimostrato con quel gesto un grande rispetto e onestà politica per il ruolo di fiducia dato dai vostri cittadini: che siate di esempio, il nostro territorio provinciale, il nostro paese necessità di uomini pubblici della vostra statura morale, per cui in primis viene la tutela del popolo, poi semmai il partito. Ribadisco e per l’ennesima volta: se buchi e sprechi ci sono, si cerchino i responsabili che negli anni hanno gestito la sanità regionale. Il cittadino non deve pagare per chi nel tempo ha chiesto di essere eletto a tale ruolo di gestione politico/amministrativa del bene pubblico…per arrivare a questi risultati!
Voto: 10
3) Al LEGISLATORE per impunità ed ingiustizia nel nostro Paese. La sentenza di prescrizione del processo Eternit verte sul fatto che dal 1986 l’Eternit ha smesso la produzione, quindi cessato il pericolo da ben 28 anni e per le leggi di questo Stato decade la necessità di punire penalmente il responsabile. Bella vittoria dello svizzero e dei suoi zelanti avvocati favoriti da leggi italiane con vuoti normativi ed interpretativi della ex Cirielli del 2005. Come sempre ritengo che la colpa è principalmente del Parlamento e dei Governi dal 2005 ad oggi. Un Parlamento per indolenza o per opportunità su temi così sensibili ha consentito questa nuova ingiustizia nella procedura della prescrizione. Dopo tale sentenza, è inaccettabile l’indignazione della politica che dal 2005 ad oggi non ha fatto nulla per riformare il regime della prescrizione dei reati soprattutto di questa portata. L’Eternit ha cessato l’attività, ma il prodotto che è uscito dal suo stabilimento non ha mai cessato l’attività di sterminatore di dolore e morte. L’Eternit è dappertutto su questo pianeta, le vittime del mal di amianto sono copiose e le previsioni future sono preoccupanti. Ai politici e al Governo dico: “troppo tardi, i buoi sono scappati dalla stalla e questi non li riprenderemo più, fate almeno in modo che i prossimi bovini trovino porte sbarrate….fate qualcosa e presto”.
Voto: 2