Sabato 29 novembre alle ore 17.00 presso le Sale Storiche della Biblioteca Civica “F.Calvo” verrà inaugurata l’esposizione dedicata alla Grande Guerra dal titolo:“La Grande Guerra. Immagini e pubblicazioni dalle collezioni civiche”.
La Grande Guerra rappresentò per l’Italia la prima grande esperienza collettiva in grado di mobilitare ogni settore della società, compresa la popolazione civile, non è certo un caso se proprio in quegli anni risale la nascita della propaganda moderna. Assicurarsi una condivisione delle ragioni della guerra fu allora ritenuto un vero e proprio obiettivo strategico, perseguito con assoluto cinismo, valendosi d’ogni mezzo a disposizione. E in questo contesto, per la prima volta, si sentì l’esigenza di sensibilizzare al ‘fine supremo’ della vittoria anche i bambini. I programmi scolastici vennero modificati prevedendo specifiche attività finalizzate all’esaltazione degli ideali nazionali, quali la lettura di articoli di giornali, lo studio della geografia dei territori coinvolti nei combattimenti, la raccolta di fondi e materiale per i soldati, la visita ai combattenti feriti e mutilati e così via.
La Città di Alessandria negli anni del conflitto assume la funzione di retrovia per i combattenti dei fronti isontino e alpino, trasformandosi in un affollato centro di smistamento di feriti, prigionieri, salmerie. Si modificarono le attività politiche ed economiche, mentre l’intervento dello Stato si dilatava in ogni direzione: nelle comunicazioni, negli interventi di polizia, nella gestione della forza lavoro.
L’amministrazione militare requisiva edifici comunali ed ecclesiastici, scuole e teatri, per utilizzarli come depositi, caserme, ospedali e alcuni reparti del manicomio vennero destinati ai soldati resi folli dagli orrori del fronte mentre in Cittadella venivano rinchiusi i prigionieri austriaci, scortati fino alla fortezza dai convogli militari in arrivo alla stazione. Il Comune e la Diocesi organizzarono un fronte interno cittadino con cinque commissioni esecutive comunali: per le famiglie di richiamati; per l’assistenza ai minorenni, agli anziani, alle puerpere e alle donne malate, ai soldati feriti, per le scuole, per il coordinamento e il finanziamento.
Il “Comitato di assistenza e di soccorso a favore dei richiamati alle armi e alle loro famiglie” aveva sede in Galleria Guerci, insieme al laboratorio di indumenti militari in cui lavoravano più di 3000 donne.
Per consentire alle donne di sostituire la manodopera maschile nuovi asili infantili vennero aperti nei sobborghi. La Diocesi organizzava, nell’istituto delle Figlie di Carità in via S. Giacomo della Vittoria, un ufficio per fornire alle famiglie notizie dei soldati e le parrocchie si dedicavano ad attività assistenziali.
Anche la Biblioteca di Alessandria partecipò a suo modo al conflitto, in particolare venne promossa dall’allora direttrice della Biblioteca Civica, Zaira Vitale, la “Biblioteca del soldato” un’iniziativa culturale e ricreativa a favore dei soldati feriti e sofferenti.
La mostra si articola in due sezioni. La prima sezione è allestita nelle Sale Storiche e nell’ottagono della Biblioteca Civica ed espone documenti provenienti dalle raccolte della Biblioteca e dall’archivio storico del Comune.
La seconda sezione affronta il tema della rappresentazione della Grande Guerra attraverso la fotografia. Sessanta le immagini esposte in mostra, tra foto originali e riproduzioni tratte dalle lastre (cm 6 x 13) dei tre visori stereoscopici della Fototeca Civica realizzati dal fotografo Luigi Marzocchi (Molinella, Bologna 1888-Milano 1970).
Richiamato alla armi allo scoppio della Grande Guerra, Luigi Marzocchi fu Ufficiale responsabile del Reparto Fotografico del Comando supremo annesso all’Ufficio Stampa e Propaganda, eseguì personalmente gran parte delle riprese affiancato talvolta da altri operatori professionisti. Al termine della guerra insieme al conte Revedin di Venezia e a Vittorio Lazzaroni di Milano fondò la società “La Steroscopica”. Le immagini hanno lo scopo di documentare la vita sul fronte di guerra e ritraggono varie zone del confine italo-austriaco, teatro degli scontri.
I soggetti rientrano in quella produzione che cercava di ricondurre elementi della vita quotidiana, all’esperienza della guerra: la vita in trincea, i baraccamenti, i prigionieri, il trasporto dei feriti e delle artiglierie senza soffermarsi sugli aspetti più crudi per ovvi motivi di censura. In Italia il progetto di Marzocchi non ebbe la fortuna auspicata.
Il fotografo-imprenditore per giustificare la propria impresa sostenne che era “per dare ai combattenti che ritornavano a casa e alle loro famiglie un ricordo vivo dei luoghi, delle scene e degli episodi di guerra”. Il governo Nitti lo scoraggiò sostenendo che “di guerra e di ricordi non si doveva più parlare”.
La mostra è stata realizzata con il contributo della Fondazione CRAL e CRT.
Biblioteca Civica – Sale d’arte
Inaugurazione sabato 29 novembre alle ore 17.00 – Sale Storiche Biblioteca Civica “F.Calvo”
Piazza Vittorio Veneto, 1 – Alessandria
L’esposizione sarà aperta nel periodo: 29 novembre 2014 – 29 marzo 2015
Sabato 29 e domenica 30 novembre: Biblioteca Civica e Sale d’arte dalle ore 17.00 alle ore 19.00
Orario di apertura: venerdì e sabato dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (chiuso venerdì 26 dicembre)
Ingresso libero.