“La possibile imminente emanazione del decreto del ministero dell’Economia, che rivede l’applicazione dell’Imu nelle zone montane al di sotto dei 600 metri, è inaccettabile. Individua i terreni agricoli da assoggettare al tributo soltanto sulla base del criterio altimetrico dove sono situati i comuni ed arriva a ridosso della scadenza dei termini di pagamento; oltretutto obbliga gli agricoltori a pagare in un’unica soluzione, entro il prossimo 16 dicembre, anziché in due rate come tutti gli altri contribuenti”. Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello, in relazione al provvedimento in gestazione che eliminerebbe l’esenzione totale in circa duemila comuni.
Confagricoltura invita il Governo ad escludere l’entrata in vigore delle nuove disposizioni per la loro indubbia violazione del principio sancito nello “Statuto del contribuente” che vieta di prevedere adempimenti a carico dei contribuenti prima di 60 giorni dall’entrata in vigore di provvedimenti di attuazione di nuove leggi.
Peraltro molti dei comuni interessati dall’estensione dei territori colpiti dall’imposta ricadono in zone dove si sono registrati noti e disastrosi effetti del maltempo sia di recente che durante tutto il 2014.
“L’introduzione dell’Imu nelle zone svantaggiate scoraggia la presenza dell’uomo su un territorio già di per sé difficile; quindi, viene meno l’attività di prevenzione, che rimane molto importante anche alla luce dei recenti fatti alluvionali, che hanno interessato anche la nostra provincia” conclude il Presidente di Confagricoltura Alessandria.
“In un momento contrassegnato dalla grave crisi economica, con difficoltà di accesso al credito, ci si aspetta dal Governo – afferma il direttore provinciale Valter Parodi – interventi di sostegno alle imprese agricole e non certo ulteriori aggravi fiscali”.