Arcimboldo: fascino e mistero [Very Art]

Arcimboldo inverno home pagedi Cristina Antoni

 

L’arrivo dell’Inverno e a seguire quello dell’Ortolano per Expo 2015

 

Un altro anno sta per concludersi. La natura lentamente si spegne donandoci un ultimo canto di decadente e fulgida bellezza con le foglie accese di giallo sui rami e tappeti scricchiolanti sotto le scarpe. Presto si immergerà nel silenzio dell’inverno, al quale mancano poche settimane. Nell’arte lo spirito della natura in questa stagione ha un volto, che le è stato dato da un celebre pittore, Giuseppe Arcimboldo, nato a Milano nel 1527 appartenente alla corrente del Manierismo e noto soprattutto per le grottesche ‘Teste composte’, ritratti burleschi che raccolgono una miscellanea di oggetti ed elementi dello stesso genere collegati come in una metafora al soggetto rappresentato.
Tronco nodoso, fungo, radici biforcute, rami spellati, corteccia rugosa,sono gli elementi naturali con i quali l’artista realizza il ritratto della stagione più spoglia dell’anno.

Dopo la partenza per Vienna, nel 1562 Giuseppe Arcimboldo divenne pittore di corteArcimboldo l'inverno sotto l’erede al trono e futuro imperatore Massimiliano II, per il quale compose due cicli di dipinti, Le stagioni ed i Quattro elementi. Ogni stagione era rivolta ad un elemento, in modo tale da creare un sistema di relazione tra microcosmo e macrocosmo, seguendo la dottrina aristotelica. Della versione originale restano soltanto l’Estate e l’Inverno, conservati al Kunsthistorisce Museum di Vienne. Le versioni più popolari sono quelle del Louvre, eseguite in un momento successivo su richiesta dell’imperatore, che si differenziano dai primi per una cornice floreale.

Con quel suo particolare gusto per la bizzarria, per l’assurdo, per il capriccio e la mostruosità Arcimboldo è il pittore manierista per antonomasia, pronto ad accontentare il principe per ogni suo ghiribizzo.
L’inverno è il ritratto di un uomo vecchio ed abbandonato, la cui pelle pare il tronco nodoso di un vecchissimo ceppo d’albero quasi essiccato, con escoriazioni naturali e rigonfiamenti che creano l’effetto delle rughe e della pelle rovinata dal tempo. La barba è formata da piccole radici e la bocca da due funghi. L’occhio è incassato nella spaccatura di una corteccia e l’orecchio è parte di un ramo spezzato. La capigliatura è un insieme di rami aggrovigliati. La veste dell’uomo è una stuoia di paglia, che protegge il vecchio dal freddo. Su di essa vi è uno stemma riferentesi alla casa imperiale.
Arcimboldo dà chiaro segno quindi del destinatario del dipinto.
Nell’opera c’è spazio però anche per un aspetto positivo: un’arancia ed un limone, appesi ad un ramo spezzato illuminano con i loro colori dorati la desolazione circostante. Il verde dell’edera che cresce dalla parte posteriore della testa del vecchio è disposta a formare una corona che rafforza la speranza che l’inverno prima o poi finisca e torni il calore del sole e la primavera con la sua rigogliosa esplosione floreale.

Un’altra importante opera di Giuseppe Arcimboldo sarà protagonista nell’anno che verrà, il 2015. In occasione dell’Expo, avente come tema il cibo, sarà infatti il dipinto L’Ortolano la mascotte artistica dell’evento, avendo ispirato Foody, il personaggio Arcimboldo foodycreato ad hoc per la manifestazione.
Il simpatico personaggio racchiude infatti i temi fondanti dell’evento proponendoli in una chiave positiva ed originale. Foody è infatti molto saggio e rispettoso della natura. Rappresenta la comunità, la diversità ed il cibo inteso nella accezione piu estesa,  fonte di energia e vitalità.

Il dipinto originale di Arcimboldo sarà prestato ( nonostante indecisioni e vari ripensamenti dal Comune di Cremona, che lo conserva presso il Museo Civico) e potrà essere ammirato per i primi quattro meArcimboldo l'ortolanosi nella sede dell’Esposizione Universale.
Il dipinto risale al 1590. Si tratta di un olio su tavola, che fa parte dei quadri reversibili del pittore milanese, cioè quei dipinti che possono essere girati di 180 gradi e mostrare un’immagine diversa.
In questo caso una ciotola contenente ortaggi se viene girata mostra il volto di un ortolano con copricapo (la ciotola).