“Nostalgia? Un po’ sì, sicuramente, soprattutto i primi giorni: perché a Palazzo Ghilini ho trascorso comunque gli ultimi 17 anni della mia vita. Ma si guarda sempre avanti, senza indugi. E senza nessuna sindrome dell’ex, o almeno spero”. Incontriamo Paolo Filippi, ex presidente della Provincia di Alessandria, al Circolo Canottieri, che co/gestisce insieme al socio (ed ex assessore provinciale, oltre che segretario dei Moderati) Cesare Miraglia. E’ il primo dopo pranzo, e via via ‘sfilano’ alla spicciolata avvocati, professionisti, o semplici amanti del tennis, della palestra e del relax che qui, in questo ‘buen retiro’ in riva al Tanaro, sono di casa. E’ la prima intervista che Filippi rilascia da quando non ricopre ruoli istituzionali, anche se parlare di ex politico sarebbe ingeneroso: “oggi sono un semplice iscritto al Partito Democratico, di cui ho ripreso la tessera da qualche mese. Ma non ho smesso di fare politica: la politica si fa ogni giorno, incontrando persone, discutendo, e anche commentando quel che succede attraverso i social network”. E gli eventi da commentare davvero non mancano: dall’emergenza post alluvione, alla tragica sentenza della Cassazione, che ha prescritto tutti i reati legati allo sterminio dell’Eternit. Fino ad eventi meno traumatici, come la prossima elezione, verso la fine di gennaio, del nuovo segretario provinciale del PD. Proviamo, con Paolo Filippi, ad aprire una finestra su questi ed altri temi.
Presidente, com’è la vita dell’ex potente?
Visto che provoca, punto sull’ironia: direi che il buon Dio mi ha posato la sua mano sulla testa. Nel senso che in Provincia, dal primo giorno di scadenza del mio mandato, è successo davvero di tutto. Tre emergenze alluvionali in un mese, e ora questa sentenza sull’Eternit, semplicemente scandalosa.
Partiamo da lì, anche perché è un tema che la coinvolge direttamente, da casalese e da figlio di vittima del mesotelioma pleurico da amianto. Suo padre, Bruno Filippi, è mancato pochi anni fa, e raccontò il suo calvario in un libro, con pagine davvero emozionanti….
Purtroppo mio padre è stato solo uno dei tanti che ci hanno lasciato e che vi lasceranno per ancora molti anni a venire. La sentenza di prescrizione li uccide una seconda volta e dà ragione a chi dice che nel nostro Paese non c’è giustizia.
Parliamo delle emergenze ambientali post alluvioni: lei su facebook si è pronunciato affinché siano utilizzate le risorse già stanziate per il Terzo Valico: ma il Governo nicchia, e sembra più orientato a concedere ai comuni sforamenti del patto di stabilità, e insomma di indebitarsi ulteriormente. Ad Alessandria è anche passato il sottosegretario Delrio….
(sorride, ndr) Già, che peccato essermelo perso: anche se con quel cognome, e con tutti i problemi che già ci stanno dando i rii di casa nostra, dal Lovassina al Loreto…ma c’è poco da scherzare, e credo che da parte degli amministratori debba esserci una risposta ferma e risoluta. Non ha senso che il governo dica: ora potete spendere. Quello si poteva (e doveva) fare alcuni anni fa: oggi soldi non ce ne sono, a meno di non pensare che tutto si risolva facendo qualche marciapiede nuovo in qualche piccolo comune. E come possono Provincia e comuni indebitarsi ancora, in queste condizioni? E allora io dico una cosa forte……
Quale?
Che lo Stato è in queste occasioni che deve dimostrare di esserci, di fronte ad emergenze tragiche. Se si ritrae, e abbandona i territori al loro destino, cessa il senso di appartenenza allo stesso. E infatti siamo di fronte a forme di ribellioni sempre più forte, che nel prossimo inverno potrebbero diventare eclatanti.
Lei però nel Governo Renzi continua a crederci, nonostante tutto?
Credo che ad oggi alternative concrete e realistiche non se ne vedano, ma che davvero il tempo delle promesse sia finito, e che tutti si aspettino di vedere fatti e atti concreti, e seri: non slogan, e neppure finte riforme come quelle che finora hanno interessato gli enti locali, a partire dalle Province, completamente abbandonate a se stesse. La nostra noi l’abbiamo consegnata in ordine, sul piano dei conti e delle infrastrutture, per quanto naturalmente anni e anni di tagli lo consentissero. Altrove, anche in aree limitrofe, sono messi molto peggio. Ma senza un approccio di sistema, a livello centrale, non c’è via d’uscita.
Un altro fronte incandescente è quello della Regione, presidente. In particolare i tagli alla sanità alessandrina stanno facendo gridare allo scandalo, con gesti anche eclatanti, come i sindaci PD del tortonese che hanno restituito la tessere al partito.
Quello è un errore politico, anche se capisco il valore simbolico del gesto. Lo dico io, che lo stesso errore l’ho commesso negli anni scorsi, sbattendo la porta ed uscendo dal Pd, per una protesta credo peraltro sacrosanta contro la riforma Monti degli enti locali. Ma fuori non conti: le battaglie vanno fatte fino in fondo, ma da dentro, e spero che i sindaci ci ripensino.
La sorte degli ospedali del nostro territorio sarebbe diversa se avessimo una rappresentanza in giunta regionale?
Che per la prima volta dal 1970 la provincia di Alessandria non abbia un rappresentante nella giunta regionale è un fatto: e le decisioni vere si prendono in giunta, poche storie. Purtroppo c’è una debolezza del nostro territorio, e del Pd alessandrino rispetto a quello di altre province: a Cuneo, ad esempio, la rete ospedaliera rimarrà pressoché inalterata. Qui da noi la smontano, senza tener conto della complessità di questo territorio, e delle sue aree periferiche, che così diventeranno davvero marginali.
Con Filippi assessore regionale questo non sarebbe successo?
Per carità, lasciamo stare i personalismi: io dico che una giunta senza almeno un assessore alessandrino (nella scorsa amministrazione di centro destra erano due, ndr) rappresenta un grave limite per il nostro territorio. E ce ne stiamo accorgendo, purtroppo.
L’elezione del nuovo segretario provinciale del PD è prevista per la seconda metà di gennaio: si sta preparando all’appuntamento?
Sono un semplice iscritto al partito, e non faccio parte dell’Assemblea provinciale che avrà diritto di voto. Quindi posso solo esprimere una mia valutazione, di metodo: la provincia di Alessandria è vasta ed eterogenea. Oggi il sindaco del capoluogo è già anche presidente della Provincia, per cui mi sembrerebbe più che corretto che la guida del partito spettasse ad un segretario espressione anche di altri territori.
Insomma, rispetto ai due nomi che si dice siano in corsa, ossia Scaglia e Coloris, lei sta col primo?
(sorride, ndr) Mancano due mesi all’appuntamento, e ne succederanno ancora di cose, avanti di questo passo. Speriamo non tutte tragiche e negative come le ultime, ma che il momento sia molto delicato è indubbio. Sul fronte del segretario, vedremo….
Ettore Grassano