In questi giorni è ritornata di attualità l’ipotesi di trasferire il tribunale nella caserma Valfrè, anche se abbiamo già avuto modo di esprimere la nostra contrarietà in passato, ritenendo possibile un suo ampliamento nella sede attuale. Diversamente nell’eventualità di un trasferimento sarebbe opportuno pensare ad un contenitore autonomo, vedi ex banca d’Italia, ex ospedale militare o lo stesso palazzo Ghilini considerata la soppressione della provincia.
Il Tribunale per la sua stessa funzione prestigio e autorevolezza che deve avere, non può essere collocato in un contenitore con più attività, deve avere una sua sede autonoma e autorevole. Questa la prima questione, la seconda è cosa vogliamo fare di questa città: possibile che si debba pensare all’utilizzo della Valfrè per un tipo di attività che di fatto non crea risorse ma incrementa soltanto la spesa pubblica? Perché non pensare di fare della Valfrè l’occasione per rilanciare la città e così riconquistare nei fatti il nostro ruolo di capoluogo? La Valfrè potrebbe essere l’occasione per creare le condizioni perché una parte dei visitatori dell’outlet di Serravalle Scrivia (7,5 milioni all’anno che con l’attuale ampliamento diventeranno circa 10 milioni) trovi una ragione per venire in Alessandria.
La Valfrè deve avere un progetto complessivo strettamente legato alla città che escluda l’utilizzo di supermercati generici ma punti a ridare identità e sia di richiamo alla nostra città valorizzando le eccellenze della nostra provincia. Siamo a conoscenza del fatto che un gruppo di cittadini sta lavorando su un’idea che con la Valfrè può cambiare veramente il volto di questa grigia città, evitiamo di ragionare a spezzoni come abbiamo fatto per l’Università, il ruolo di una amministrazione è governare il presente progettando il futuro, la storia giudica quello che si lascia ed è impietosa. Noi pensiamo che le soluzioni semplici e fattibili siano preferibili a proposte roboanti, in quanto la trasformazione in Tribunale non porterebbe che a sostenere un’architettura estremamente costosa. E’ opportuno un confronto tra l’Amministrazione Comunale di Alessandria ed i soggetti economici della città al fine di evitare scelte di cui poi pentirsi. Come Socialisti, crediamo che sia molto grave che l’opinione pubblica si sia assuefatta a questo stato di cose dove viene accettato come consuetudine l’aumentare da parte della pubblica amministrazione delle cosiddette spese improduttive.
L’ultima chance di rinascita per la nostra città, è cogliere delle opportunità (occorre una nuova concezione del fare politica o meglio investire sul territorio per creare occupazione ridistribuendo gli utili fra i soggetti che credono in questo progetto di investimento) nello stesso tempo, un progetto concreto quale quello della Valfrè, creerebbe nuove opportunità di crescita e di sviluppo non solo per la città di Alessandria ma per tutto il territorio provinciale.
*Segretario cittadino Psi Alessandria