Autunno, tempo di polenta! [Il gusto del territorio]

polenta2di Eleonora Scafaro

 
Non so voi, ma appena arriva l’autunno vengono in mente tanti ricordi: la castagnata con la mia famiglia, l’attesa del Natale, le battaglie a palle di neve, mio padre che spala la neve intorno alla macchina, le passeggiate sulle colline intorno ad Alessandria con i rami degli alberi che sembravano di vetro tanto ghiaccio avevano sopra.

Un altro ricordo è quello del profumo della polenta e mia nonna che iniziava a cuocerla alle dieci del mattino, mescolandola costantemente, con le guance rosse e affaticata ma felice.
Tutti intorno al tavolo, aspettavamo che lei rovesciasse la polenta su un piatto enorme e ce la condisse.
Anche perché, ogni nipote la voleva condita in modo diverso, ovviamente. La mia preferita era la polenta condita con il burro e il parmigiano. Lo so che non è il massimo, ma per una bambina è il massimo.

Io adoro la polenta e crescendo ho scoperto che esistono tante varietà di farina di polenta e, soprattutto, tanti condimenti.

Se devo essere proprio sincera, la mia preferita rimane sempre burro e parmigiano, ma anche la polenta concia ha il suo perché.
Girando per mercatini, e cercando sempre di provare prodotti del nostro territorio, hopolenta1 scoperto “La polenta di una volta di Fubine” di Longo Mauro, prodotta, appunto, da un mulino di Fubine.
L’azienda cerealicola è specializzata nella coltivazione dell’antica varietà di mais “Marano”, il migliore mais per produrre farina per polenta.
L’azienda si occupa sia della selezione del seme, della semina, della coltivazione e della raccolta, sia dell’immagazzinamento e macinatura a pietra.
È una polenta dalla grana grossa e, essendo un prodotto integrale, nella farina sono presenti componenti oleosi e il germe del chicco.

Il modo migliore per consumarla sarebbe cotta in un forno a legna, in una pentola di rame. Naturalmente, pochi di noi hanno la fortuna di potere cuocere la polenta in forno a legna o dentro al caminetto, perciò si può benissimo cuocere in una pentola normale su un classico piano cottura.

Per esperienza, state attenti alla cottura: ci vuole un po’ di tempo, almeno due ore, mescolandola ogni tanto e facendo in modo che non si attacchi e alla pentola, bruciandola.
Questa polenta, poi, può essere consumata anche da chi è malato di celiachia perché è senza glutine ed è certificata AIC.
Un prodotto del nostro territorio, buono, che potete trovare a pochi passi da Alessandria.

Ma con la farina di mais non si fa solo la polenta, ma anche dolci, come ad esempio le paste di meliga. Di questo parleremo nelle prossime puntate!