No ad un Parlamento di nominati!

Penna Renzo 2di Renzo Penna*

L’Associazione “Città Futura” esprime forte preoccupazione per la discussione in corso e le intese, da ultimo, intervenute che riguardano la definizione della nuova legge elettorale.
In particolare con la nuova versione dell’Italicum – recentemente ridiscussa dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, sia con Angelino Alfano che Berlusconi – il rischio è che più della metà dei deputati saranno nominati e non scelti dai cittadini. Con una percentuale compresa fra il 50 e il 60 per cento!

Questo è ciò che risulta da una accurata simulazione del senatore Federico Fornaro. Uno studio che è stato riconosciuto come valido dalla sondaggista Alessandra Ghisleri e da Roberto D’Alimonte, uno dei massimi esperti di leggi elettorali.

Partendo, infatti, da uno scenario quale quello disegnato dagli ultimi sondaggi che danno ilParlamento_italiano Pd attorno al 40%, il M5s al 20%, Forza Italia al 15%, la Lega all’8%, Fd’I e Ncd al 3% e la sinistra al 5%, la situazione è tale per cui il Pd avrà 100 parlamentari scelti con le liste bloccate cui si aggiungono 240 eletti con le preferenze, il M5s avrà 100 bloccati più 2 eletti con le preferenze, Forza Italia 78 “bloccati” e la Lega ne otterrà 42, Fd’I e Ncd avranno rispettivamente 15 parlamentari eletti perché scelti dal partito e non dai cittadini. La Sinistra, se si attesta sul 5%, potrà contare su 25 nomi bloccati. La somma porta ad un totale di 375 parlamentari scelti dai partiti, pari al 60,8% e 242 scelti con le preferenze e pari al 39,2 per cento.

La soluzione trovata per l’Italicum, oltretutto, non risolve le principali questioni poste dalla Corte Costituzionale e rischia una nuova e più grave sconfessione. Con questa ultima versione della legge elettorale, con il nuovo Senato formato da Consiglieri Regionali nominati e le Province con Presidente e Consiglieri indicati dai partiti ed eletti dai sindaci, non c’è un altro esempio di democrazia occidentale in cui il diritto di scelta dei cittadini sia così sottratto e limitato.

Ma anche il numero di 600mila abitanti che si prevede debbano costituire un collegio rappresenta una esagerazione che contraddice la volontà che tutte le forze politiche, a parole, esprimono di avvicinare gli eletti agli elettori.
Con questi parametri il Piemonte avrebbe all’incirca otto collegi, di cui quattro a Torino e gli altri ripartiti in aree non sempre omogenee e comunque troppo vaste. Come le province di Alessandria e Asti accorpate, una gran parte del quadrante Nord unito e con soluzioni che dovrebbero smembrare alcuni territori per comporre un collegio. La cifra di abitanti ottimale per collegio – quella che era stata adottata nelle elezioni politiche del 1996 – si attesta sui 120mila, arrivando, nei casi limite, ad un massimo di duecentomila.

Per l’insieme di queste ragioni il direttivo di “Città Futura” esprime contrarietà per la legge elettorale che si sta prefigurando, richiama i Parlamentari ad un maggior rispetto della libera volontà dei cittadini e si appella al Presidente della Repubblica affinché la nuova legge sia coerente con i principi della nostra Costituzione.

*presidente associazione “Città Futura”