Nazi-fascisti in maschera a Murisengo: sdegno di Rita Rossa e dell’Anpi

Murisengo fascistiTra i banchetti dei tartufi e dei formaggi locali, a Murisengo, a quanto pare domenica scorsa a Murisengo si aggiravano anche baldanzoni nazi-fascisti in divisa d’ordinanza. A dire il vero, a giudicare dalle immagini circolate, anche piuttosto ‘paciarotti’ e in età non verdissima: ma certamente il cattivo gusto della rievocazione storica dell’Associazione “Culturale” (le virgolette sono nostre) 77° Lupi Solitari parla da sè: una mascherata è una mascherata, ma proporla fuori dal periodo di Carnevale, e in un paese che i rastrellamenti nazi-fascisti li ha subiti davvero, non è certo espressione di particolare acume intellettuale e sensibilità, e non merita troppa tolleranza o accondiscendenza lassista.

In attesa che le autorità giudiziarie compiano gli accertamenti di reato del caso, ecco le posizioni ufficiali del presidente della Provincia, Rita Rossa, e dell’Anpi.

“Con sconcerto e sdegno – afferma Rita Rossa – ho appreso dai social network e dai media locali, la notizia della presenza di un presidio nazista ricostruito come in una sorta di rievocazione storica, con tanto di divise delle brigate nere e fucili imbracciati nel Comune di Murisengo durante lo svolgersi della Fiera del Tartufo, evento facente parte della tradizione locale ed importante per mettere in risalto le eccellenze del nostro territorio. L’idea di unire un vanto del Monferrato ad una riprovevole carnevalata, assolutamente contraria ai valori fondanti della nostra Repubblica e della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla lotta al Nazifascismo non può che suscitare orrore e disgusto, oltraggio alla Medaglia d’Oro per la Resistenza di cui è insignita la Provincia di Alessandria. Esprimo quindi come Presidente della Provincia e come Presidente del Comitato unitario Antifascista al Presidente dell’Anpi provinciale, al Presidente dell’Anpi di Casale Monferrato e al Presidente dell’Anpi di Chivasso, che in visita alla Fiera si è trovato di fronte ad un macabro insulto da parte di chi ha osato riproporre in chiave realistica il comando che realmente esisteva in zona responsabile di rastrellamenti e stragi nel vicino Comune di Villadeati tutta la mia solidarietà per un fatto che non fatica a presentarsi come un ‘reato’ di apologia al Fascismo. Credo, pertanto, che gli autori vadano denunciati e che siano chiamati a risponderne nelle sedi opportune”.

Altrettanto chiara la posizione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia: “La segreteria provinciale dell’Anpi di Alessandria e il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto
per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi”, esprimono profonda indignazione e viva preoccupazione per il recente episodio verificatosi il 16 novembre u.s. alla Fiera del Tartufo di Murisengo (Alessandria) dove per ore, sotto lo sguardo incredulo di molti visitatori, alcuni personaggi si sono aggirati per il paese, vestiti con la divisa fascista delle brigate nere, esponendo distintivi della repubblica sociale italiana ed esibendo non solo armi finte, ma anche alabarde ed altri strumenti offensivi.
Tali personaggi, inoltre, hanno presidiato alcune vie del piccolo centro organizzando, infine, un presidio denominato “Brigate Nere Viale”: tutto questo è intollerabile, in un Paese democratico come l’Italia.
Né va mai dimenticato che se oggi viviamo in Pace, in un Paese che ha certo molti problemi ma anche solide regole di convivenza civile, è grazie ai partigiani che hanno combattuto sulle nostre colline per tutti noi e grazie alle popolazioni civili che li hanno sostenuti.
La pagliacciata di Murisengo offende, prima di tutto, gli abitanti del paese stesso in cui, il 25 settembre 1944, l’offensiva fascista produsse saccheggi, devastazione di cascine e fienili e il
prelievo di una ventina di ostaggi.
La memoria delle generazioni che ci hanno preceduto non può essere cancellata da un pugno di figli scellerati, perché è sempre attuale il monito che “senza memoria non c’è futuro”.
Ai partigiani, alle popolazioni locali alle donne e agli uomini che non si sono piegati al fascismo e al nazismo, dobbiamo la Liberazione del nostro Paese dal giogo nazista, la Costituzione repubblicana, la speranza di un mondo migliore e anche l’onore di un’Italia che, alla fine della seconda guerra mondiale, ha potuto sedersi al tavolo dei vincitori perché vi era stata la Resistenza.
I responsabili di ogni comunità hanno il dovere di far rispettare le regole democratiche e prima di tutto la Costituzione italiana, che è antifascista perché scritta col sangue di donne e uomini che per essa hanno lottato e vinto.
Per questo l’Anpi e l’Isral sollecitano l’intervento urgente del Prefetto di Alessandria, sia per condannare tale manifestazione, sia per impedire il ripetersi di episodi simili.
L’Anpi provinciale di Asti e l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti si associano a questo comunicato”.