Frida Kahlo e Diego Rivera: il Rospo e la Nina [Very Art]

di Cristina AntoFrida Kahlo Genovani

 

‘Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l’altro fu Diego’  Frida Kahlo

 

E’ stata una storia d’amore vivida ed intensa come la loro pittura, quella tra Un amore assoluto ed impossibile sullo sfondo del Messico rivoluzionario tra due artisti assolutamente diversi l’uno dall’altro. Oltre 130 opere tra dipinti e litografie, fotografie e costumi raccontano l’infinito legame tra i due artisti nella mostra di Genova a Palazzo Ducale, aperta fino all’8 febbraio 2015.

La mostra si avvale della curatela della massima esperta internazionale sul tema, Helga Prigniz Poda e della collaborazione di Cristina Kahlo, pronipote di Frida e di Juan Coronel Rivera, nipote di Diego.

Il ‘Rospo’ e la ‘Nina’, come erano soprannominati, si videro per la prima volta nel 1922 sotto i ponteggi della Scuola nazionale preparatoria. Lui era il pittore più conosciuto del Messico chiamato a dipingere un murale nell’anfiteatro dell’istituto, lei una ragazzina irriverente. Dopo sette anni si sposarono e fu subito scandalo. Lei più giovane di vent’anni, lui famoso come seduttore e libertino, con tre matrimoni falliti e quattro figli.
Fu un’unione tormentata da tradimenti continui, colpi di scena, colpi di pistola, separazioni, ritorni, destinato a divenire leggenda.

La vita non era stata generosa con Frida, la poliomielite prima e il terribile incidenteFrida Kahlo Genova d’autobus che l’aveva squarciata in due quando aveva diciassette anni, l’avevano lasciata invalida, ferita ed incapace di avere figli (numerosi i dolorosissimi aborti, illustrati anche nei suoi disegni). A ciò si unirono i tormenti di gelosia che Diego le provocava continuamente; lei lo adorava letteralmente mentre lui aveva relazioni extraconiugali con la cognata Cristina, sorella di Frida ed altre innumerevoli donne. Frida continuò ad amarlo nonostante tutto, ed iniziò ad avere anche lei altre relazioni, con uomini e donne (Lev Trotsky, Tina Modotti, il celebre fotografo Nikolas Muray e molti altri/e).

Intanto, ed era il 1938, Frida stava divenendo famosa, scoprendo il suo naturale Surrealismo insieme ad Andrè Breton, che le organizzò una mostra a Parigi. Come in una soap opera Diego e Frida divorziarono nel 1939 per poi risposarsi un anno dopo con una cerimonia in abituo tehuano (della tradizione popolare messicana).

Frida abbraccio amorosoFrida si avvicinò al mondo della pittura come autodidatta a seguito dell’incidente che l’aveva costretta a letto per lungo tempo. Diego aveva invece studiato all’Accademia di Belle Arti ed era gia molto famoso quando si incontrarono. I suoi lavori, che risentono dell’influenza dei viaggi fatti in tutto il mondo, rappresentano soprattutto la gente della sua terra. Attratto dall’arte pre colombiana, all’età di ventun anni si reca in Spagna, Italia, Belgio, Olanda, Inghilterra. In Francia si accosta al Cubismo, ai Fauve, al Futurismo per poi tornare in patria dove darà vita ai suoi famosi murales, affrescando chilometri di pareti. Essi raccontano le vicende del suo popolo, dei peones, della schiavitù, passando per le antiche civiltà (azteca, zapoteca, totonaca, huasteca) usando uno stile descrittivo folkloristico, coniugando moderno ed antico, vecchio e nuovo, raffigurando i personaggi della Rivoluzione messicana come Hidalgo, Suarez, Zapata.

La sua fede politica comunista lo porterà anche a disegnare un murales al Rockfeller CenterRivera venditrici di calle di New York con protagonista Lenin (1933), evento che gli causò il licenziamento e la distruzione dell’opera. Si recò piu volte infatti negli Stati Uniti, dopo gli anni Trenta, anche con Frida, dove si dedicò al disegno dei progetti automobilistici della Ford a Detroit. Sono bellissimi alcuni suoi dipinti che raffigurano il lavoro del popolo messicano, come ad esempio, esposto anche a Genova ‘Le venditrici di calle’, oppure alcuni ritratti femminili come quello dedicato a Natasha Gelman, circondata dalle Calle, fiore molto amato e dipinto da Rivera.

Mentre Diego dipingeva i grandi avvenimenti Frida aveva iniziato a dipingere per dare voce ai suoi sentimenti e problemi, creando opere di piccolo formato che prima della personale newyorchese si vendevano di rado. La rivoluzione di Frida fu un evento suo personale ed interiore. Il costante sforzo di superare i problemi che la affiggevano e la solitudine trovavano espressione adeguata in dipinti piccoli e complessi, vicini al ‘surrealismo’ o ad una forma di realismo magico.
Nella maggior parte dei quadri Frida ritrae se stessa e raffigura Diego nei suoi pensieri.
A causa delle complicazioni emotive e delle relazioni amorose che anche lei intreccio’ nel corso del suo matrimonio, ed a causa delle precarie condizioni di salute Frida non dipingeva molto. Eppure le sue opere piene di misteriosa bellezza, originali e complesse erano davvero ricche di fascino e colpivano molto.

Rivera, Natasha GelmanFrida morì nel 1954, a soli 47 anni. In Messico fu lutto nazionale. Dopo la sua morte Rivera dichiarò che il giorno in cui Frida morì fu il piu tragico della sua vita; capì troppo tardi che l’amore per lei era la parte migliore di sè. Pare infatti che dopo la cremazione Diego abbia mangiato una manciata delle ceneri.

L’urna con le ceneri si trova oggi nella Casa Azul, la casa blu, dove Frida nacque e morì che oggi ospita il museo a lei dedicato. Diego morì due anni dopo per un attacco cardiaco. Aveva espresso il desiderio che le sue ceneri fossero mescolate a quelle di Frida Kahlo ed invece fu sepolto nella Rotonda degli uomini illustri nel cimitero monumentale di Città del Messico.

Oggi è Frida la più celebre tra i due. I loro linguaggi sono stati diversi. Quello di Diego è stato superato dal tempo, legata ad un determinato momento storico e ad un Paese. Quello di Frida è magico, eterno, perchè parla di sentimenti universali ed umanità: la compassione, l’empatia, il desiderio d’amore, il superamento della solitudine.