Per colpa di chi? Puntata n. 2: Politici come Fonzie!

RenzieMi dicono che tempo fa, in una serie tv molto seguita, Happy Days, ci fosse un personaggio che poteva e sapeva fare tutto, ma tutto tutto tranne una cosa: non riusciva a chiedere scusa. Questo tipo si chiamava Fonzie.

Leggendo i giornali in questi giorni, ho constatato come la politica abbia trovato mille scuse,dato colpe a tutto e tutti tranne che….ma andiamo con ordine.

Permettetemi di iniziare segnalando chi il governo ha inviato nelle zone alluvionate a “costernarsi, indignarsi, promettere” (prassi consolidata negli anni,come diceva un poeta dei vostri tempi: “il governo si costerna, si indigna, si impegna, poi getta la spugna con gran dignità”.Il poeta mi dicono fosse un tale De Andrè).

Dicevamo che l’uomo inviato si chiama Delrio. Apperò del-Rio, perdonatemi, ma ai miei tempi la superstizione era parte integrante delle religioni e con un simile cognome….vabbé andiamo oltre. Dunque il premier Renzi, dopo un’attenta analisi riguardo i ruoli ricoperti in passato (presidente della Provincia, poi sindaco e infine presidente del Consiglio) ha tuonato contro le regioni (guarda caso l’unico ruolo che non ha ricoperto): “le regioni dicono di aver stanziato i fondi, le province e i comuni quei fondi non li hanno visti o si sono “arenati” in qualche meandro (per restare in tema di fiumi e alluvioni,vedi origini del termine, Meandro era un fiume asiatico..) della burocrazia”.

I cittadini a loro volta accusano i politici, i ponti, letti dei fiumi non più dragati etc…etc….Io sono Diogene, un filosofo, non pretendo di essere il depositario della verità assoluta, ma tra i miei compiti principali c’è quello di far riflettere, pensare,ragionare e a questo proposito dico che tutti hanno ragione (forse), che rispetto le opinioni di tutti, ma…..forse una cosetta ve la siete dimenticata. Ai miei tempi, 2000 anni fa, costruivamo lontano dai letti dei fiumi, certo per noi era una faticaccia l’approvvigionamento idrico, ma sempre preferibile ad un’eventuale alluvione (che sempre c’è stata e sempre ci sarà) che avrebbe spazzato via le nostre case.

Tal Fabio Luino, geologo esperto del CNR, sulla stampa di domenica 16 ottobre in seconda pagina,alla domanda “quali soluzioni per Genova”, rispondeva provocatoriamente: “radere al suolo interi quartieri”. All’inizio dell’800 il Bisagno nel tratto a valle di Marassi, correva in uno spazio di 280 mt, oggi sono 70.

Cari politici, Fonzie non riusciva ad ammettere le proprie colpe, così come voi proprio non riuscite a dire stop al cemento, proprio non ce la fate. Alla gente dico una cosa: quando vedete un filmato, non guardate l’acqua ma dove sono le costruzioni, guardate le vostre città, i vostri paesi, pensate com’erano un tempo e come sono oggi. Mi dicono di un altro “cantore” dei vostri giorni, tal Celentano, che in celebre frase di una nota canzone recitava: “là dove c’era l’erba e il verde ora c’è una città”. Io aggiungo: una città alluvionata da eventi eccezionali quali l’umana stupidità, avidità, cecità…

Torno nella mia botte, nell’agorà,al sicuro….si fa per dire, qui da voi le piazze e le vie sono tutt’altro che sicure, ma ci sarà modo di parlarne: qui da voi tutto sommato mi trovo bene, mi diverto nell’osservarvi e poi pensandoci bene non ho altro da fare.

Un saluto al sottosegretario Delrio (Lovassina o Loreto?).

Diogene “il cane”