Assodata come tassello fondamentale per la sicurezza idraulica di Alessandria “la realizzazione delle tre casse di esondazione previste a valle di Asti e prima dell’abitato di Alessandria”, il consigliere comunale alessandrino Renzo Penna torna all’attacco, e con un’interpellanza al presidente del consiglio comunale chiede, semplicemente: “cosa si intende fare? E quando”?
Di seguito, il testo completo dell’interpellanza
Al Presidente del Consiglio
del Comune di Alessandria
Sede
INTERPELLANZA
Oggetto: Casse di esondazione, le opere mancanti per la effettiva messa in sicurezza del nodo idraulico di Alessandria
PREMESSO che:
– in occasione del 20° anniversario della tragica alluvione del 6/11/1994, l’AIPO e il Comune di Alessandria hanno promosso, giovedì 6 novembre c.a., un incontro pubblico – presso la sede dell’Associazione Cultura e Sviluppo – per approfondimento sotto il profilo tecnico i temi della sicurezza idraulica del territorio;
– nel corso dei loro interventi la Dirigente regionale e il responsabile territoriale AIPO hanno informato sull’imponente sistema delle arginature realizzate, sull’ammontare delle risorse pubbliche investite e dichiarato che, con la conclusione dei lavori che interessano il rio Loreto, sono da ritenersi ultimate le opere per la messa in sicurezza del nodo idraulico di Alessandria;
– dette opere, secondo le dichiarazioni del Dirigente AIPO dell’area di Alessandria, sono in grado di sopportare in condizioni di sicurezza una piena del Tanaro di 3500 metri cubi al secondo e per la loro decisività debbono essere, in particolare le arginature, costantemente monitorate e sottoposte a manutenzione;
– per completare le opere previste dal PAI e dal PS45, nel tratto compreso tra l’abitato di Asti e quello di Alessandria, mancano le tre casse di esondazione che, secondo studi del medesimo AIPO, in caso di piena sarebbero in grado di contenere a monte dell’abitato di Alessandria circa 600 metri cubi al secondo;
– nel corso dell’incontro di giovedì 6 novembre il Dirigente AIPO dell’area di Alessandria, in riferimento alla fattibilità delle casse di laminazione ha, in particolare, sostenuto la loro fattibilità, ma evidenziato le difficoltà realizzative e i costi, a suo giudizio, eccessivi;
– tutti gli studi fatti e le stime prodotte in merito alla portata della piena l’alluvione del 6 novembre 1994, nel tratto di Alessandria, coincidono nel ritenere tale portata massima sicuramente superiore a 4000 metri cubi al secondo;
– risulta di conseguenza evidente che la sicurezza della città e dei territori a valle dell’abitato, di fronte al ripetersi di un evento analogo a quello del 6/11/1994, è effettivamente garantita solo con la realizzazione delle previste casse di esondazione;
tutto ciò premesso
INTERPELLA
Il Sindaco per conoscere:
– quali iniziative intende assumere affinché tutte le opere previste dal PAI e dal PS45 per ridurre i rischi e mettere in sicurezza il nodo idraulico di Alessandria siano realizzate;
– quali verifiche intende fare con i responsabili AIPO del Po piemontese per superare le difficoltà sin qui avanzate dal Dirigente AIPO dell’area alessandrina e rendere possibile la realizzazione delle tre casse di esondazione previste a valle di Asti e prima dell’abitato di Alessandria.
Renzo Penna
consigliere comunale Sel Alessandria