Fare rete in Emilia Romagna per incentivare la coltivazione di antiche varietà di frumento.
Il mais e il frumento sono elementi fondamentali e basilari della nostra alimentazione, sin dall’antichità. Oggi, soprattutto, con l’insorgere di intolleranze e allergie al frumento, il mais è diventata l’alternativa più consumata, insieme alla farina di riso.
La celiachia, poi, ha incrementato notevolmente la vendita delle farine diverse da quella di frumento.
Infine, la ricerca e l’apprezzamento per prodotti che recuperino la tradizione e la qualità e l’utilizzo di materie prime derivanti da un’agricoltura “antica”, ha fatto in modo che si creasse sempre più attenzione intorno ai prodotti locali e della tradizione.
Tra questi prodotti, ci sono i cereali e il mais che necessitano sempre più di una rete che incentivi e di iniziative di valorizzazione del prodotto a livello locale, nazionale e internazionale per la conservazione delle biodiversità agrarie.
A questo proposito arriva dalla zona del piacentino l’idea di attivare una rete di collaborazioni per la conservazione e valorizzazione delle varietà di frumento che hanno e hanno avuto un ruolo nell’agricoltura locale e nel panorama italiano.
E’ dimostrato che alcune varietà antiche di frumento e di mais hanno caratteristiche organolettiche scomparse nelle qualità che consumiamo oggi. Da qui, è nato anche il desiderio della conservazione del germoplasma cerealicolo italiano del passato, spingendo gli agricoltori a coltivare piccole quantità delle antiche varietà, come è accaduto per il fagiolo “dente di morto” di Acerra in provincia di Napoli, di cui abbiamo parlato la scorsa settimana.
Il progetto, quindi, si pone l’obiettivo di riunire tutte queste varietà al fine di creare una rete che possa agire sia livello informativo – didattico sulla filiera nel frumento e del pane e di contribuire alla conservazione delle risorse genetiche di frumento attraverso la riproduzione in purezza di antiche varietà di frumento giungendo alla produzione di farine antiche in mulini tradizionali o in mulini piccoli.
Per realizzare il progetto, oltre la collaborazione della provincia di Piacenza, è stato necessario l’aiuto di associazioni per la didattica rurale come “Fattorie per tutti” per la creazione della rete di persone interessate alla coltivazione e la molitura delle antiche varietà di frumento, del Centro di genomica per l’individuazione delle varietà di frumento e l’azienda sperimentale Stuard per la conservazione e il recupero dei germotipi.