Abbiamo letto nelle pagine di Alessandria del quotidiano LA STAMPA di domenica 28 settembre, che il Movimento Cristiano Lavoratori, presieduto a livello provinciale dall’ex sindaco Piercarlo Fabbio, intende promuovere una class action contro l’AMAG s.p.a. per contrastare le iniziative intraprese da quest’ultima società e dalle sue partecipate, per il recupero dei crediti che ammontano a circa 30 milioni di euro.
L’iniziativa viene intrapresa, secondo quanto riferito, dal MCL per aiutare i cittadini che si trovano in difficoltà economiche e per denunciare l’assenza di “sensibilità verso la società che soffre in un periodo in cui le aziende pubbliche dovrebbero aiutare i cittadini”.
Le affermazioni dell’ex sindaco lasciano esterefatti se si considera la sua gestione dell’Amministrazione comunale e delle partecipate alessandrine, per due ordini di motivi: in primo luogo il compito primario dell’AMAG non è quello di “regalare” i servizi ma di venderli a prezzi ragionevoli garantendo buona qualità dei servizi stessi e soprattutto garantendo il buon andamento finanziario delle aziende senza il quale le stesse sono destinate, prima o poi, a fallire con conseguente impoverimento generale della città e dei suoi cittadini (sorte che purtroppo è toccata ad altre aziende partecipate).
Dovrebbe ormai essere chiaro a tutti, per gli impegni presi con l’Unione Europea e per le politiche intraprese dal Governo in carica e dalle amministrazione locali ormai a tutti i livelli, che l’epoca in cui le aziende di proprietà pubblica dovevano essere considerate delle “vacche da mungere” è finita per sempre: lo stato economico attuale dell’Italia è figlio anche e soprattutto di questa vecchia logica che nel caso locale spingeva certi amministratori a non intraprendere le azioni per il recupero dei crediti ed a spendere in cinque anni dieci milioni di euro in sponsorizzazioni!
In secondo luogo va evidenziato che non tutti i cittadini sono morosi nel pagamento delle forniture con la conseguenza che, non recuperando i crediti, l’AMAG creerebbe un odioso privilegio nei confronti di una minoranza di soggetti ai danni della stragrande maggioranza: sul punto è uscito su IL PICCOLO di venerdì 26 settembre un articolo che ha descritto in modo puntuale le caratteristiche dei morosi e da tale descrizione si è appreso con chiarezza che non si tratta di “famiglie che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese” ma di ben altri soggetti.
A noi risulta che l’AMAG abbia intrapreso trattamenti differenziati nei confronti dei morosi, a seconda che si tratti di morosità incolpevoli, per stato di bisogno o per semplice mancata volontà di pagamento; le iniziative più drastiche vengono prese sono nei confronti dell’ultima tipologia di clienti.
Il PD di Alessandria sostiene l’azione intrapresa dal Consiglio di amministrazione dell’AMAG volta a ristabilire una situazione di equità tra i cittadini e a dare all’azienda quella solidità finanziaria necessaria a garantire le risorse per poter raggiungere gli obiettivi che la stessa si è data nello scenario del sistema delle partecipate alessandrine, segnando una netta inversione di tendenza rispetto la gestione della passata amministrazione presieduta dal prof. Piercarlo Fabbio.
La segreteria cittadina del PD di Alessandria