Expo 2015: Casale fa quadrante con Vercelli, Novara e Verbania. E Alessandria?

Expo 2015 nuovaErano presenti anche il sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti, e l’assessore al
Turismo, Daria Carmi, all’incontro di venerdì scorso tra i sindaci del Quadrante di Novara, Biella, Verbania e Vercelli e l’assessore regionale Antonella Parigi.

Sul tavolo l’Expo 2015, con l’obiettivo di una progettazione condivisa che porti a percorsi turistici, culturali ed enogastronomici: «Invitati dal sindaco di Vercelli, Maura Forte – ha spiegato il sindaco Titti Palazzetti -, eravamo l’unico Comune non capoluogo di Provincia
presente ed è stata l’occasione per ognuno di illustrare all’assessore Parigi le peculiarità del proprio territorio e i progetti che si stanno sviluppando per la loro valorizzazione. Un’occasione per sottolineare anche la complementarietà dei territori del Quadrante e il casalese, a partire dal connubio riso e vino, fino ad arrivare all’acqua con i laghi del Verbano e il fiume Po».

Un incontro che ha permesso all’assessore regionale di conoscere meglio la realtà casalese e le sue unicità, come ad esempio gli Infernot e il Museo dei Lumi, garantendo il
sostegno della Regione: «In occasione dell’Expo 2015 – ha spiegato l’assessore Daria Carmi – ci saranno molti momenti di valorizzazione del ricco patrimonio territoriale, tra cui la mostra, per la prima volta, dell’intera Collezione dei Lumi».

La Collezione della Fondazione Arte Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale sarà infatti visibile interamente, per la prima volta dalla sua nascita nel 1994, l’anno prossimo a Palazzo Vitta.

Una raccolta di Chanukkiot d’arte contemporanea che è cresciuta anno dopo anno e raggiunge attualmente i duecento pezzi, mostrando molti e diversi progetti in cui tanti artisti di livello mondiale, ebrei e non (Arman, Topor, Recalcati, Pomodoro, Mondino, Palladino, Del Pezzo, ecc.), hanno affrontato i problemi formali e il valore simbolico di un oggetto rituale quale il candelabro di Channukka, reinterpretandolo nella contingenza storica.

Il tutto ospitato a Palazzo Vitta, restituendolo come luogo museale alla città, anche alla
luce della sua storica identità ebraica. Il palazzo, infatti, è stato per due secoli di proprietà della famiglia ebraica Vitta e include una Sinagoga, che la famiglia fece costruire come proprio luogo di culto privato, che in occasione dell’allestimento dei Musei dei Lumi torna ad essere visibile e aperta alla città.

«Il nostro territorio può vantare ricchezze uniche – ha concluso il sindaco Palazzetti – e l’Expo dovrà essere l’occasione per una valorizzazione complessiva e condivisa, partendo da luoghi ed eccellenze che potranno fare da filo conduttore ai percorsi progettuali che si stanno sviluppando. Il fiume Po, ad esempio, potrà finalmente avere quella rivalutazione che possa
riportarlo al centro della città e del territorio».