“La vicenda di Autozug ci insegni qualcosa: dopo aver riflettuto sugli errori commessi dal sistema-territorio, primo fra tutti il non aver saputo intercettare i viaggiatori con un’offerta che li trattenesse nella nostra provincia, occorre ora creare nuove opportunità di business, andare alla ricerca di nuovi mercati”: con queste parole la Presidente Federalberghi Giovanna Scacheri commenta l’annuncio della fine del servizio operato da Db Autozug.
“Se le Ferrovie Tedesche hanno ragionato in termini numerici, ovvero hanno riscontrato un calo dei viaggiatori, la provincia di Alessandria deve ragionare sui propri punti di debolezza per superarli e proporsi a nuovi interlocutori, in primis coloro che, grazie ad Expo 2015, giungeranno qui” – afferma Scacheri: “I nostri siti di interesse storico, artistico e culturale non sono fruibili perché hanno orari di apertura ridotti, che cambiano in continuazione o sono addirittura chiusi. Federalberghi e Ascom hanno lavorato negli anni realizzando progetti di promozione del territorio (Docup, Ristorante Tipico, Parla Come Mangi, ALXTE, E-Piemonte) senza contare gli investimenti degli albergatori per qualificare le strutture: purtroppo all’impegno degli imprenditori non si è affiancato un parallelo impegno delle istituzioni. Abbiamo una provincia sempre meno accessibile e completamente tagliata fuori dall’alta velocità e, se possiamo ospitare qualche evento di richiamo nazionale o internazionale, non viene comunicato al di fuori, con il risultato che il mercato leisure è in picchiata. La crisi economica italiana non apre certo migliori prospettive per il mercato business. Il risultato è un calo drastico delle presenze su Alessandria (-3,26% delle presenze per il comparto alberghiero, fonte: Osservatorio Turistico Regionale) in controtendenza rispetto al Piemonte (cresciuto del 2,2%)”.
“Per giocarci la carta del turismo e non perdere l’ennesima partita – conclude Scacheri – dobbiamo elevare la qualità della nostra offerta, operando una scelta su pochi siti (che siano Marengo, la Cittadella, il Museo del Cappello o altro), creando un sistema efficiente che generi indotto e comunicando il nostro “prodotto” ai potenziali turisti e clienti. Su questo lanciamo la palla alle istituzioni, pronti però a riprenderla (come sempre abbiamo fatto in passato con tutti i progetti sopra elencati) per collaborare fattivamente alla realizzazione delle nuove iniziative di sviluppo che tutti quanti auspichiamo”.