Data di partenza: 8 agosto; data di ritorno: fine dicembre.
5 mesi lontano da casa, lontano da tutto ciò che ho sempre conosciuto e considerato mio.
L’opportunità è ghiotta: la mia Università (il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale ‘Amedeo Avogadro’ di Alessandria) mi permette di conseguire la laurea binazionale in Scienze dell’Economia presso l’Università di Tampere. Un’occasione unica nel corso della carriera universitaria di uno studente.
All’orizzonte si prospetta una esperienza di vita formativa, e non solo per l’aspetto prettamente didattico; avere l’occasione di vivere in un altro Stato, parlare costantemente l’inglese, in modo da testare la mia conoscenza della lingua e di migliorarla giorno dopo giorno, conoscere gente di ogni parte del mondo e scoprirne usi e costumi… insomma, non sono cose da “tutti i giorni”.
Anche se non è tutto ora quello che luccica.
Ci sono mille aspetti positivi innegabili, ma d’altro canto mi tocca lasciare in standby ogni altra cosa nella mia città…
D’accordo, cinque mesi non sono una vita. Ma al momento della partenza ti accorgi realmente quanto ciò che lasci (momentaneamente) sia importante: abbracci e saluti infiniti, frasi come “ci vediamo presto” che perdono significato di fronte ai tuoi occhi, un magone più che palpabile.
Insomma, è uno di quei momenti in cui ti ricordi di avere un cuore… e te accorgi perchè lo stai lasciando alle persone a te care.
Ma bando ai romanticismi: eccomi qui, da più di venti giorni nella nordica Tampere.
Venti giorni non sono tanti per conoscere una città, qualunque essa sia, perciò mi servirà scrivere nuovamente circa questa esperienza. Per dovere di cronaca e per non lasciare nulla in sospeso.
Il primo impatto è stato particolare: una piccola città, molto pulita, il cui centro (dove risiedo) sembra più una “nostra” zona di periferia.
Il clima è diverso, e più che altro variabile: ogni giorno c’è sole, poi nuvole, poi piove, poi c’è di nuovo il sole, poi si rimette a piovere sebbene ci sia ancora il sole. Insomma, quando ti svegli al mattino devi essere pronto a tutto.
La gente ha strane usanze, alcune che dovremmo imparare e altre che per fortuna già evitiamo; di sicuro dovremmo prendere spunto se parliamo di riciclaggio! Ogni lattina, ogni bottiglietta di plastica, vale 15-20 centesimi se la riporti indietro: può sembrare sciocco, ma io non ho mai visto una lattina per terra.
Se non hai voglia di prenderti qualche centesimo, la puoi lasciare per terra: qualcuno la raccoglierà nel giro di poco.
Gli studenti hanno diritto a parecchi sconti: se sei iscritto all’università, i prezzi sono ridotti, così in mensa così in parecchi bar…
E tanto che ci siamo… Due parole sull’università: immensa e organizzata.
Assolutamente, mai visto nulla di simile! La UTA (l’Università alla quale sono iscritto) è composta da tre palazzi, una sorta di grande campus, tutta in stile moderno, con mega finestre e quadri ovunque.
Il wifi è una bomba, il personale è competente e disponibile, ci sono tre differenti mense interne e non so quante caffetterie per i momenti di svago (ah…con 2 euro e 60 hai diritto a primo, secondo, insalata e pane nelle quantità che preferisci – a parte il secondo).
I corsi non sono ancora iniziati, ma manca poco: a breve sarò raccontarvi la vita universitaria fra i banchi finlandesi.
Logicamente ho riscontrato anche cose non sono proprio il massimo, ma dato che è la prima volta che scrivo sulla Finlandia, vi lascerò in sospeso in attesa del prossimo articolo per saperne di più!
MOI MOI (Ciao ciao)