Salviamo Salvini. E l’uso della ragione… [Il Citazionista]

razzi-salvini.pngdi Andrea Antonuccio.

«Sono contento di esserci andato [ndr: in Corea del Nord], ho visto un senso di comunità splendido. Tantissimi bambini che giocano in strada e non con la playstation, un grande rispetto per gli anziani, cose che ormai in Italia non ci sono più. […] Lì lo Stato dà tutto: scuola, casa, lavoro. Insomma, al mondo non c’è solo lo stile di vita americano»
Matteo Salvini, segretario della Lega Nord

Dopo aver letto sul Corrierone l’intervista a Matteo Salvini, reduce da un viaggio in Corea del Nord con il senatore Antonio Razzi, ho pensato che qualcuno dovrebbe intervenire per far recuperare al segretario della Lega Nord l’uso pieno e cosciente della ragione.

Qualcuno dovrebbe illustrare al Salvini le motivazioni che si nascondono dietro allo splendido senso di comunità che pervade e anima gli abitanti della Corea del Nord. Ricordandogli magari quei 200.000 prigionieri politici che non se la sono sentita di “fare comunità” con gli altri.

Qualcuno dovrebbe spiegare all’enfant prodige della Lega che la playstation in quel Paese è patrimonio (clandestino) di pochissime persone. Che la gente, in quel luogo in cui lui è contento di essere andato, muore ancora letteralmente di fame, e che la statura media dei nordcoreani è di 15 cm in meno rispetto ai fratelli sudcoreani.

Qualcuno dovrebbe far presente al giovin segretario che il dittatore nordcoreano Kim Jong-Un ha fatto processare e fucilare per ragioni di potere l’anziano zio Jang Song Thaek, insieme alla di lui famiglia (per non sbagliarsi…).

Qualcuno dovrebbe dire a Matteo S. che lì, in Corea del Nord, lo Stato dà veramente tutto; in cambio, però, avoca a sé tutte (tutte!) le libertà della persona. Anche quella, per esempio, di prendere un aereo e di andare nel tanto vituperato Occidente a provare lo stile di vita americano. Così, anche solo per vedere se è veramente lo schifo che dice Salvini.

Qualcuno dovrebbe anche ricordare al segretario della Lega Nord che andare in giro con il senatore Antonio Razzi non è una giustificazione valida per sparare certe cazzate.