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Ladies & Gentlemen… From Miami (Miami tutto attaccato altrimenti sembrerebbe il titolo di una canzone di Alessandra Amoroso) The Sensational Sunshine Band!!!
Nella seconda metà degli anni 70 questa band è stata un vero e proprio fenomeno della disco music. Pensate, 80 milioni di dischi venduti in tutto il mondo!!! 80 milioni… quasi quanto versa ogni anno Silvio Berlusconi a Veronica Lario!
Amo parlarne perché è da sempre una delle mie band preferite e perché amo riportare su questo blog gli artisti che animano le mie serate e riempiono le piste, prese d’assalto sin dalle prime note. In questo caso di ‘I’m your booogie man that’s what i am’ (nel video di apertura) o di ‘That’s the way I like it’ oppure di ‘Shake shake shake shake your booty’.
Nel titolo ho giocato con il cognome del fondatore del gruppo, Harry Wayne ‘Kc’ Casey, non lasciato certo solo nel progetto Kc. Ha avuto infatti, soprattutto nella stesura dei testi, la preziosa collaborazione di Richard Finch, che con occhio di… Finch vide lungo sul binomio vincente. Perché in America avevano Casey and Finch e in Italia avevamo Juli & Julie, I Vianella e Wess e Dori Ghezzi? Probabilmente perché l’America ha scelto prima…
Una band sempre sul gradino più alto del podio tra Grammy Award, dischi di platino e primi posti conquistati nelle classifiche più importanti. La formula del loro successo fu semplice: integrare alla Funky Disco la melodia della cosiddetta Pop Song. Una band che non si fece influenzare dalle diavolerie tecnologiche che arrivarono all’epoca a disposizione degli artisti (synth,drum machine…) ma che mantenne caldo il suono dei suoi brani grazie all’utilizzo degli strumenti tradizionali. E per questo motivo, erano brani difficoltosi da mixare, perché nessuna categoria professionale umana è perfetta (compresa quella dei percussionisti).
Uno strumento, la batteria, che tra l’altro suonai in passato facendone per qualche anno anche la mia professione. Era bello, in un’epoca nella quale molti iniziavano a battere i coperchi, battere invece sui tamburi. E pensare che al Conservatorio studiai ben altri strumenti: pianoforte,violino e fagotto. Quest’ultimo lo interpretai come messaggio ed infatti feci fagotto ed abbandonai l’Istituto.
Tornando alla band ed alle sue produzioni discografiche più importanti, tutte concentrate nella metà degli anni settanta, da sottolineare gli album Kc and the Sunshine Band (1975) e Part 3 (1976). Personalmente, da fan indiavolato della band, consiglio l’album Get Down Live (1995), un ‘must’ che include, in versione live, tutti i singoli di successo dei ragazzoni funk della Florida. Una band consigliata anche quando le luci si abbassano e diventano fioche per creare un’atmosfera diversa e magica… il tempo di portare a 45 giri il giradischi, posizionare il singolo… qualche colpo di charleston della batteria, una tastiera e la voce che inizia ad intonare ‘Baby, I love you so I want you to know… Please don’t go’.
Fu la ballatona di grande successo che aprì i numeri uno delle charts internazionali del nuovo decennio anni ’80. Canzone che ha avuto negli anni successivi varie versioni da diversi artisti. In Italia la riprese Fiorello, in chiave maccheroni dance, con il titolo di ‘Si o no’. Titolo forse dettato dall’ indecisione dell’istrione siciliano nell’interpretarla. Se cosi è stato, nello sfogliare i petali della margherita poteva uscire un… no!
La band iniziò a metà degli anni ’80 la fase di declino che portò allo scioglimento del gruppo dopo le ultime incisioni che non furono all’altezza del titolo del loro album d’esordio ‘Do it good’. Ma se certa musica è un continuo turbinìo di emozioni, quelle che Casey and Finch mi regalarono allora non si sono mai sopite e continuano a girare in me ogni volta che i loro dischi invece girano sui miei piatti suggerendomi ‘Do the things that we like to do. Do a little dance, make a little love… Get down tonight’!!!