Non resta che incrociare le dita, e sperare in un altro inverno mite e sostanzialmente senza neve, come fu quello scorso.
La litania sulle risorse pubbliche inesistenti per la manutenzione ordinaria delle strade, nonché per la gestione delle eventuali ‘situazioni eccezionali’ (che poi in inverno tali non sono) come nevicate o gelate, è infatti già ripartita, e non potevamo aspettarci nulla di diverso.
Del resto il progressivo ‘depauperamento’ di risorse degli enti Provincia (a prescindere dal bluff delle voci diffuse sulla loro abolizione: le Province non sono state per nulla abolite. Semplicemente ad ottobre i loro nuovi amministratori saranno eletti in riservate stanze dalla politica, e non più dai cittadini. Esattamente come sarà per il Senato, e magari di questo passo presto anche per la Camera) nient’altro che a questo poteva portare.
E se altre realtà, come quella astigiana (commissariata da oltre un anno) hanno già ritenuto di comunicare ufficialmente a tutti i sindaci del territorio: “signori, non c’è più un euro, arrangiatevi”, lo stesso avverrà nei prossimi giorni a Palazzo Ghilini, i cui amministratori si preparano a smobilitare, dopo aver accettato di rimanere per alcuni mesi dopo la scadenza naturale di maggio, per gestire la transizione. Ma transizione verso dove? Questo certamente è il punto, considerate appunto le casse desolatamente vuote, e senza che all’orizzonte ci sia niente di sostanzialmente diverso rispetto alla dinamica di progressivo ‘abbandono’ delle Province, negli ultimi anni, da parte sia dello Stato centrale che della Regione.
Del resto, c’è persino una logica nella ‘riforma’ (definizione invero generosa) Delrio: ad eleggere il prossimo presidente e il prossimo consiglio non saranno forse, ad ottobre, i comuni del territorio? E allora che si ‘smazzino’ loro pure le rogne, a partire appunto dalla manutenzione delle strade, e da quella degli edifici scolastici.
Le conseguenze quali pensate che potranno essere, e sulle spalle di chi ricadranno, se non su quelle dei cittadini? E ha ancora senso accettare di fare l’amministratore locale, in queste condizioni?
Ps: oggi pomeriggio (mercoledì 3 settembre) alle 18 gli assessori regionali al Bilancio (Reschigna), e alla Montagna (Valmaggia) saranno ad Alessandria ad incontrare gli amministratori locali per (citiamo) “individuare insieme un percorso che porti la Regione Piemonte a costruire un nuovo e moderno sistema degli enti locali, efficiente ed efficace, in grado di rispondere meglio…” ecc ecc. E sapete dove organizzano l’incontro? Alla sala Kubrick del cinema Kristalli, al Cristo. Possibile che non esistesse una location pubblica, e un tantino più istituzionale, dove incontrare sindaci e amministratori locali? O è un un modo come un altro per dare un impulso all’economia del territorio? Robe da cinema, no?