Corriere dei Fraschetta Boys: un progetto di aggregazione sociale e sostegno allo studio

Fraschetta boysCon il mese di settembre partirà il numero 1 del Corriere dei ‘Fraschetta Boys’, progetto aggregativo e sociale di sostegno allo studio, integrato da attività di animazione, laboratori educativi e creativi a favore degli adolescenti stranieri (nella zona della Fraschetta costituiscono il 12% della popolazione) e italiani, di Spinetta Marengo.

Il progetto è partito in via sperimentale nel gennaio 2012 grazie alla volontà del direttore del Cissaca, Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali dei comuni dell’Alessandrino, Laura Mussano e di Stefania Guasasco, Responsabile Area Prevenzione e Programmazione, oltre che all’impegno delle assistenti sociali del distretto di Spinetta.

Finalità generale del progetto, che si avvale di un’equipe formata da operatori ed assistenti sociali e con la collaborazione dei tirocinanti del Corso di Laurea in Servizi Sociali dell’Università di Alessandria, è sollecitare l’incontro tra adolescenti del territorio attraverso l’attivazione di un riferimento non solo spaziale ma soprattutto relazionale con gli operatori-assistenti verso la promozione del benessere dei ragazzi.
All’interno del progetto prendono corpo pratiche di programmazione partecipata, facendo conoscere proposte della comunità e della città a loro dedicate e favorendo incontri con altri gruppi e ragazzi. Lo scopo è quello di creare, quindi, uno spazio educativo-socio-culturale all’interno del quale si offra ai giovani, e alle loro famiglie, un servizio di accompagnamento personale e collettivo come doposcuola, animazione, laboratori ed altro ancora.

“L’idea di varare un quaderno che raccontasse le esperienze dei Fraschetta Boys è opera di Cinzia Spriano ed è lei che bisogna ringraziare” –  queste le dichiarazioni dell’assessore alla Politiche Sociali della Provincia Cristina Mazzoni  – “Quando molti mesi fa mi ha raccontato le difficoltà che diversi ragazzi incontravano nel fare i compiti e,  soprattutto, nel sentirsi parte di quel territorio in cu pure vivevano e studiavano, ho capito che lei era la persona adatta per giocare questa scommessa. Aiutarli a diventare e a sentirsi cittadini, a capire i valori della solidarietà e dell’amicizia. Ho capito che era doveroso darle una mano e ho fatto quanto era nelle mie possibilità per facilitare il suo lavoro e, un poco di retorica a volte non guasta, consentirle di realizzare il suo sogno. Oggi che quel sogno è diventato realtà, pur tra mille difficoltà, accompagno con grande piacere questo progetto che intende socializzare l’esperienza dei ‘Fraschetta Boys’ e farne un esempio ed una proposta che ci auguriamo trovi imitatori altrettanto appassionati.”

Roberto Cavallero