Nei giorni scorsi i senatori di Sinistra Ecologia Libertà hanno condotto una vigorosa battaglia parlamentare che ha suscitato discussione sui media e nel Paese. Riteniamo utile come Coordinamento Provinciale di SEL chiarire ulteriormente ai nostri Elettori e in generale agli Elettori di centrosinistra, i motivi della strategia ostruzionistica dei nostri parlamentari. Anzitutto bisogna dire che, come nel caso delle Province, la “riforma” di Renzi non cancella il Senato e non riduce, se non marginalmente, i costi
di gestione, ma toglie solo ai cittadini i potere di sceglierne i membri. Nel momento in cui c’è distanza tra la società e le istituzioni, servirebbe una riforma capace di supplire al deficit di rappresentanza.
Questa riforma non lo fa: non va bene un Senato con elezione di secondo livello abbinato a una Camera eletta con liste bloccate con soglie di sbarramento alte e premi di maggioranza bassi che permettono alla “più grande minoranza” di prendere tutto: compreso di auto-eleggersi il Presidente della Repubblica. E poi non funzionano gli strumenti di democrazia diretta, con l’aumento delle firme
necessarie per i referendum e per le leggi di iniziativa popolare. Questi fattori insieme rendono la riforma completamente sbagliata. Ci vorrebbe un un Senato elettivo o almeno un meccanismo di elezione della Camera diverso da quello immaginato. Altrimenti immaginiamo una soluzione ancora più drastica: piuttosto che un “Senaticchio”, aboliamo il Senato.
C’era bisogno di migliaia di emendamenti?, si chiedono alcuni. Sono stati un modo per far sì che si sollevasse un dibattito nel Paese. Inoltre gli emendamenti sono così tanti perché nei mesi passati non c’è stata volontà di interlocuzione. Davanti a un muro, con il premier Renzi che non ha fatto che darci dei “gufi e rosiconi” nemici del cambiamento,
difensori dello stipendio della “casta”, i nostri senatori hanno messo in atto un’operazione di legittima difesa. Il vero ostruzionismo l’ha fatto il governo! Chiaro che se ci fosse stata la volontà di una proposta condivisa, non ci sarebbe stato nessun ostruzionismo da parte nostra. E poi dove sta scritto che bisogna chiudere la riforma entro l’8 agosto? Non siamo in presenza di un decreto in scadenza, ma di una
riforma costituzionale che ha bisogno di un vero confronto, che è stato impedito.
Naturalmente auspichiamo che su alcuni punti che sono ancora in discussione, fra cui il numero di firme per i referendum popolari e gli altri strumenti di democrazia diretta, si possa ancora aprire un dialogo con il governo.
E’ importante anche ricordare che la nostra opposizione è sempre stata rigorosa ma civile. Noi non abbiamo mai usato termini offensivi verso il presidente del Senato, e chi invece l’ha fatto ha sbagliato.
Sinistra Ecologia Libertà
Coordinamento Provinciale di Alessandria