Gli sfratti, la perdita del lavoro, le difficoltà a curarsi o l’insufficiente rete pubblica a sostegno delle famiglie e dei bambini non sono causati dalla “crisi” così come viene raccontata da certa classe politica o dai media affiliati a tale propaganda, bensì dalla totale mancanza di giustizia sociale con cui si governa in Europa come in Italia.
La politica deve saper tradurre il sogno di una comunità e i suoi bisogni con atti concreti ed eventualmente lottare e contrastare con ogni mezzo chi sottrae risorse preziose ai legittimi proprietari di queste, ovvero i cittadini. Agitare continuamente il grimaldello del dissesto per ridurre spazi di democrazia, di diritti e di servizi non ci sembra la strada giusta. Renzi ha vinto contro lo stesso PD: insieme a Berlusconi sta stravolgendo la Costituzione Italiana, per offrire alle politiche di austerità la cornice istituzionale più confacente. Riaccentra le funzioni dei Comuni, mette fine alla protezione costituzionale dei diritti del lavoro e sociali, reprime violentemente le forme di protesta e di partecipazione dei cittadini.
Il Sindaco Rossa e il PD di Alessandria stanno forse prendendo le distanze da queste posizioni? Hanno aperto forse il confronto con i cittadini con le organizzazioni sindacali e politiche anche di opposizione su quale futuro dare ai beni comuni della nostra città oppure han preferito rinchiudersi in una cabina del telefono e cedere ampi pezzi di democrazia a beneficio di altri territori e/o di privati?
Quando chiedevamo al Sindaco di tutelare i livelli occupazionali non ci riferivamo all’uso disinvolto della cassa integrazione ma alla difesa del salario. Occorreva precisarlo forse? L’opacità delle scelte che riguardano in particolare il dirigente di Aral e dei suoi sodali (leggi discarica e altro) era stata denunciata da noi quando eravamo in maggioranza: spezzare i vecchi legami politico affaristici di questa città era necessario allo stesso modo che trovare risorse per far fronte alle legittime esigenze dei molti creditori, eppure si è preferito non scegliere se non addirittura premiare certi soggetti.
Riteniamo inoltre che la nascita della multiutility alessandrina per la gestione di acqua, gas e rifiuti non abbia come fine il miglioramento dei servizi ma che nasca unicamente per soddisfare esigenze di ordine finanziario. Con la cessione alle logiche di mercato di servizi pubblici essenziali si va nettamente contro l’esito dei referendum sull’acqua pubblica, in cui la maggioranza assoluta dei cittadini si è espressa per gestioni pubbliche e partecipative. Senza nessuna possibilità di indirizzo e di controllo analogo con una partecipazione pubblica totale da parte degli enti locali.
Per rispondere quindi ad un insolito appello del Sindaco a ritrovare l’unità che le ha consentito di governare la città rispondiamo che come Rifondazione Comunista, nonostante le pessime dichiarazioni da lei fatte ai giornali all’indomani del ritiro delle deleghe a Giorgio Barberis, al modo irridente con cui si è più di una volta giustificata, senza peraltro che fosse richiesto, sia nei confronti dell’ex assessore alla cultura, lavoro e partecipazione che all’amico Nuccio Puleio. Poiché riteniamo, come sempre abbiamo fatto, che il benessere della nostra comunità andava comunque messo in primo piano della nostra azione, non abbiamo mai inteso negare al sindaco e alla sua maggioranza un dialogo costruttivo ed utile sui problemi in campo. Questa volontà da parte della maggioranza non c’è mai stata.
Se dialogo ci deve essere, noi intendiamo praticarlo insieme a tutte le forse sociali politiche, sindacali, con i lavoratori e i cittadini in campo aperto e NON a mezzo stampa e meno che mai per barattare un qualche ruolo istituzionale di dubbia utilità con un voto accondiscendente nell’aula consigliare.
La Federazione della Sinistra è composta da Rifondazione Comunista e PdCI, i quali non avevano creato solo un mero cartello elettorale ma un’unità programmatica che fino ad oggi ci è sembrata salda. Negli ultimi mesi però non abbiamo condiviso molte scelte del PdCI, come ad esempio la cooptazione in Giunta Provinciale di Dario Gemma. Pertanto, il Sindaco, rivolgendosi alla FdS sappia che i 5 punti che le avevamo sottoposto e per i quali lei ha deciso di escluderci dalla sua maggioranza per Rifondazione Comunista sono a tutt’oggi validi e imprescindibili a maggior ragione dopo la nostra adesione alla lista L’Altra Europa con Tsipras, che sta facendo proprio in questi giorni i suoi passi anche a livello nazionale.
La segreteria di Alessandria del Partito della Rifondazione Comunista