Ieri mattina, incontrando i giornalisti alessandrini per presentare il nuovo Servizio Clienti che sarà inaugurato e aperto al pubblico lunedì mattina,
l’amministratore delegato del Gruppo Amag, Mauro Bressan, ha affrontato anche e soprattutto il tema del futuro dell’azienda (“di diritto privato, anche se con soci pubblici”, come ha tenuto a precisare), sia in termini di risanamento già in corso, che di sviluppo di progetti futuri.
E ha usato senza timori il termine Multiutility, ribadendo con forza l’ambizione del Gruppo Amag non solo di consolidare la propria leadership territoriale nei settori in cui già opera (gas, acqua, energia), ma anche di crescere nella direzione della filiera dei rifiuti, attraverso il probabile acquisto di Amiu, e poi di Aral.
Naturalmente si tratta di un percorso/ambizione che dovrà passare attraverso una serie di tappe e verifiche, ma pare di capire che ci siano tutti i presupposti perchè, da qui a fine anno, il progetto dispieghi le sue ali.
Del resto che Amag sia ad oggi l’unica realtà in salute all’interno della galassia di Palazzo Rosso lo dicono i numeri: e se è vero che l’attuale management (in carica solo dalla scorsa primavera, quindi da pochissimi mesi) ha ereditato una situazione imbarazzante sul fronte dei mancati incassi (“quando sono arrivato, lo scorso primo marzo, c’erano più di 40 milioni di euro di crediti non incassati solo con la clientela privata”), oggi Bressan sottolinea come la situazione sia in netto miglioramento: “abbiamo recuperato in pochi mesi circa 7 milioni e mezzo di euro tra gas e acqua, e ho ragione di credere che entro fine anno anche la situazione con il Comune di Alessandria, che ci deve 12 milioni di euro pre dissesto, e 7 milioni e mezzo post dissesto, troverà una soluzione soddisfacente”.
Con i suoi circa 100 milioni di fatturato annuo (“ma l’obiettivo è assolutamente di incrementarlo, soprattutto sul fronte gas ed energia, anche con nuove strategie commerciali in campo da settembre”), e “con una disponibilità già accertata da parte di tre diversi istituti di credito a supportarci, in caso di investimenti e acquisizioni”, Amag sembra avere dunque le carte in regola per puntare, attraverso l’integrazione al suo interno della filiera dei rifiuti, a diventare sempre più “il perno” non solo del comune di Alessandria, ma di un territorio più vasto (“già oggi serviamo 56 comuni, e una comunità montana”, precisa Bressan”).
Naturalmente l’amministratore delegato di Amag, con prudenza, ribadisce che ogni acquisizione verrà nel caso portata a termine solo al giusto prezzo, “per cui siamo in attesa che ci sia consegnato un dettagliato piano industriale di Amiu, che tenga conto delle potenzialità di sviluppo future di quell’azienda. Solo allora saremo in grado di fare un’offerta congrua”. La strada, però, pare essere tracciata: con l’evidente obiettivo di puntare poi su tutte le economie di scala del caso sul fronte della gestione, ma anche (questo Bressan non lo dice, ma lo si può dedurre) di individuare un partner ‘forte’ con il quale affrontare le gare del gas e dei rifiuti, e in generale le insidie ed opportunità di mercati che, nei prossimi anni, richiederanno certamente una visione strategica, e anche spalle sufficientemente larghe per realizzarla.