Tutti d’accordo: “Negozi chiusi in occasione delle principali festività civili e religiose”

Cassa centro commercialeRispettare le festività civili e religiose. È approdato, infatti, in Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati il disegno di legge che l’Onorevole Angelo Senaldi ha esposto, lunedì mattina, anche ad Alessandria nella sede Confesercenti e riguardante i giorni di chiusura degli esercizi commerciali.

Erano presenti all’incontro Manuela Ulandi, Presidente della zona di Alessandria, Sergio Guglielmero, Presidente Provinciale Confesercenti, Maria Rita Rossa, sindaco di Alessandria e Tiziana D’Andrea, portavoce di ‘Domenica…no grazie Italia’, movimento nato in rete grazie ad un attivo gruppo di dipendenti di esercizi commerciali e divenuto ormai presente su tutto il territorio nazionale tanto da aver suscitato l’attenzione di molte Amministrazioni regionali (la portavoce D’Andrea è stata anche ricevuta in udienza privata in Vaticano).

In sintesi dovranno essere dodici i giorni di chiusura dei sopracitati esercizi, in concomitanza con le principali festività civili e religiose: Capodanno, Epifania, 25 aprile , Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 1° maggio,2 giugno, Ferragosto, 1° novembre, 8 dicembre, Natale e Santo Stefano.
La proposta di legge, che raccoglie trasversalmente il sostegno di Pd, Forza Italia e M5S, contempla la possibilità, per i Comuni, di sostituire almeno sei di queste dodici festività con altrettante domeniche ma solo per determinate esigenze legate al territorio come eventi particolari o luoghi di vacanza.

Ha spiegato l’Onorevole Senaldi: “Il disegno di legge che ho presentato, in qualitàSenaldi Angelo di relatore, è un testo unificato che individua un possibile punto di incontro tra i diversi cinque testi elaborati dai partiti e la proposta di iniziativa popolare promossa da Confesercenti e CEI. Queste giornate di festa, se da un lato rappresentano la cultura e la storia del nostro Paese, dall’altro segnano il recupero del valore dell’unità della famiglia e del diritto del riposo settimanale che, con l’introduzione della deregulation degli orari, sono stati cancellati per i lavoratori del comparto. L’Italia, dopo il decreto Monti, è un caso unico in Europa, perché è diventata il Paese con la possibilità di apertura sui 365 giorni all’anno per 24 ore su 24. Le regolamentazioni presenti in Germania, Francia, Spagna, Olanda e Danimarca, tanto per citare, sono emblematiche di una corretta gestione delle politiche commerciali e della reale concorrenza tra diverse tipologie di proposte. La stessa Gran Bretagna, patria del liberismo, impone, nei giorni festivi, limitazioni di orario alla grande distribuzione. La proposta di legge non può, pertanto, essere giudicata, come alcuni operatori della grande distribuzione intendono far credere, un passo indietro rispetto alle liberalizzazioni e predispone anche agevolazioni agli esercizi di vicinato, che in questa congiuntura economica si trovano in estrema difficoltà, come si evidenzia dai dati sulle cessazioni. Il calo dei consumi, stimato in circa 50 miliardi dal 2011 al 2013 (dati Istat), ha inciso in modo rilevante sulla tenuta del comparto del commercio, con l’aggravante della deregulation totale introdotta dal decreto “Salva Italia. E’ chiaro che un piccolo negozio non ha gli stessi strumenti della grande distribuzione per sostenere orari prolungati e aperture festive. Sono convinto che, per l’importante funzione che essi svolgono nei centri storici delle città o nei piccoli paesi decentrati, sia fondamentale sostenere queste attività e fermare la loro lenta scomparsa. Ecco perché penso che  il testo di legge proposto non penalizzi nessuno degli attori del commercio, mantenga un servizio adeguato al consumatore e sottolinei l’importanza dei valori sociali e dei legami culturali del nostro Paese.”

Il disegno di legge ha incontrato anche il favore del sindaco di Alessandria, Rita Rossa, che ne ha sottolineato il valore simbolico per la previsione di chiusura in giornate, sia civili che religiose, fondamentali per la storia dell’Italia.

“Ci auguriamo che il DDL illustrato dall’On. Senaldi possa essere approvato definitivamente entro la fine dell’anno. Sarebbe davvero un segno di civiltà per il nostro Paese” il commento del Presidente provinciale Guglielmero. In questo senso, anche Confersecenti Alessandria ha contribuito a dare il proprio apporto a ‘Libera la domenica’, iniziativa che, al momento, ha raccolto su tutto il territorio nazionale 150.000 firme.
“Siamo membri, come Associazione della Provincia di Alessandria, dell’European Sundance Alliance, l’organismo con sede a Bruxelles, che rappresenta una rete che raccoglie l’adesione di sindacati, associazioni di categoria, organizzazioni della società civile e delle diverse comunità religiose- ha concluso la presidente della zona di Alessandria Manuela Ulandi– Questa rete di alleanze unisce tutti i Paesi europei nel contrastare le aperture indiscriminate dei negozi alla domenica e si prefigge lo scopo della difesa del riposo domenicale e, più in generale, la sicurezza di orari lavorativi dignitosi, al fine di garantire il valore del tempo libero per tutti i cittadini europei. Abbiamo, in questo senso, già avviato il contatto con gli europarlamentari eletti, al fine di sensibilizzare la loro attenzione al problema, affinchè siano promotori di iniziative a sostegno della nostra battaglia di civiltà.”

Roberto Cavallero