Riapre a Mantova la Camera degli Sposi di Andrea Mantegna [Very Art]

Mantegna camera 1 aperturadi Cristina Antoni

Una splendida occasione per gli amanti dell’arte è poter vedere o ‘rivedere’ dal 19 luglio e fino al 5 ottobre 2014 a Mantova, nel Castello di San Giorgio, uno dei massimi capolavori del Rinascimento: la Camera degli Sposi, o anche Camera Picta (dipinta), di Andrea Mantegna (1431-1506).

La Camera è situata nel torrione nord orientale del Castello, ed è stata chiusa a seguito del terremoto del maggio 2012. Ora, in parte restaurata, sarà visibile, nel periodo suddetto, con la possibilità di sostarvi per non più di cinque minuti, considerato l’alto numero di prenotazioni previste. Da ottobre saranno ripresi e completati i lavori di restauro. Di forma pressocché cubica e di dimensioni limitate, il luogo è illuminato da due finestre, coperto da una volta ribassata e con due accessi, uno principale ed uno secondario. La Camera degli Sposi si compone di una serie di bellissimi affreschi realizzati dal padovano Mantegna tra il 1465 e il 1474 durante il periodo in cui operò alla corte dei Gonzaga,dopo la morte di Pisanello.

L’artista si formò a Padova nella bottega di Francesco Squarcione, appassionato di archeologia, e apprese i segreti del  Rinascimento fiorentino attraverso la conoscenza di Giotto e Donatello.
A Padova egli realizzò un ciclo di affreschi per la Cappella Ovetari, andata distrutta durante i bombardamenti del 1944. con quest’opera iniziò l uso della prospettiva, ricorrente nella pittura rinascimentale da Leonardo in poi, divenuta fondamentale per la pittura barocca, al fine di dilatare lo spazio e creare un effetto illusorio. Su questo effetto ‘illusionistico’ si concentra l’originalità pittorica di Mantegna, visibile soprattutto nel suo capolavoro, La Camera degli Sposi, appunto.

Il ciclo di affreschi fu realizzato per celebrare la Corte di Ludovico GonzagaMantegna camera 2 (secondo marchese di Mantova dal 1444 al 1478), Principe di Mantova e mecenate, a capo di un piccolo regno del quale fu abile e lungimirante condottiero, capace di stringere strategiche e potenti alleanze.
Sul soffitto della Camera degli Sposi Mantegna simula un’apertura nel soffitto  detto Oculo, che ricorda la cupola del Pantheon. Meno solenne, anzi si può dire  e definire enigmatico, sorprendente e giocoso. Soprattutto affascinante e originale è la scena creata, con personaggi femminili, putti alati e addirittura un pavone. Un grosso vaso, un mastello con piante di agrumi è posto in bilico come se stesse per cadere…i personaggi dipinti si affacciano curiosi e quasi divertiti, l’affresco ha un effetto inedito e particolare, simbolico ed innovativo soprattutto per l’epoca.

Le immagini dipinte sulle pareti sono di tutt’altro tenore, ufficiali e celebrative della corte anche se compare comunque l’effetto illusionistico dei tendaggi. Una scena descrive il Marchese seduto, accanto a moglie e figli mentre parla con il segretario, dove trionfano abiti sfarzosi e decorazioni dorate. (A descrivere la potenza e la ricchezza della famiglia).

Mantegna camera 3Nella parete ovest della Camera è invece rappresentato l’incontro tra Ludovico Gonzaga ed il figlio Francesco divenuto Cardinale, in un luogo fuori città con un paesaggio di sfondo che si presume di colli romani, forse a sottolineare il crescente potere della Famiglia.
L’opera era quindi destinata a Camera nuziale ufficiale, dove vi era un grande letto che fungeva però anche da ‘lectum paramenti’, ovvero luogo ove si svolgevano cerimonie, venivano siglati importanti affari di governo e avvenivano le vestizioni ufficiali.

Essa è anticipazione e perfetta espressione del Rinascimento maturo, ed è considerata dai critici e dagli studiosi d’arte una delle ‘camere’ più belle del mondo.