Alla luce dei risultati dell’ultimo bilancio appare evidente che la situazione di ATM, la partecipata del trasporti pubblici controllata dal comune di Alessandria, è preoccupante, e come è già successo per AMIU c’è il rischio fallimento. In questo contesto è indispensabile fare squadra e unire gli intenti fra azienda, comune e sindacati al fine di salvaguardare i posti di lavoro e dare un futuro ad ATM, che a questo punto non può prescindere dalla ricerca di un partner per ricapitalizzarla. Così come è determinante definire un nuovo piano industriale, per garantire ai cittadini un servizio di trasporti pubblici avanzato ed efficiente che tenga in conto anche la questione ambientale.
Per conoscere e approfondire la situazione abbiamo incontrato Gianfranco Cermelli, presidente dell’ATM.
Presidente Cermelli, ATM come ha chiuso l’ultimo bilancio? Un risultato previsto? E quanto hanno influito i tagli dei trasferimenti e il credito che ATM vanta dal comune?
Il bilancio 2013 ha chiuso con un disavanzo di 6.200.000 euro, in gran parte relativi ad oneri straordinari soprattutto per sanzioni ed interessi per pagamenti non effettuati negli anni precedenti. Questa perdita ha fatto in modo che il capitale sociale a causa delle perdite scendesse sotto un terzo, e quindi è stato necessario convocare l’assemblea straordinaria dei soci e alla presenza di un notaio provvedere alla rideterminazione del capitale sociale che ora ammonta a circa 540.000 euro. Somma veramente irrisoria per un’azienda come ATM. E’ chiaro che i tagli sottoposti all’azienda sono insostenibili, più di 5.000.000 di euro nel 2013, che ammontano ad oltre un terzo dell’ammontare del bilancio annuale.
Noi in poco più di un anno dal nostro insediamento abbiamo lavorato sul fronte delle entrate e sul contenimento della spesa ovunque fosse possibile, ma ora occorre rivedere i trasferimenti all’azienda e ridiscutere il canone COSAP se si vuole fare in modo che l’azienda possa avere possibilità di salvarsi in attesa di trovare un partner industriale.
Ritiene che ATM possa ancora farcela da sola, oppure serve un partner? E nel caso avete già qualche idea?
Credo che pur rimanendo ATM azienda alessandrina sarebbe importante dare un maggior senso alla presenza in assemblea del comune di Torino, che ha circa il 5% delle azioni, e di questo avviso è stato anche lo stesso assessore ai Trasporti del Comune di Torino presente in assemblea dei soci.
L’incontro con Comune e sindacati per la cassa integrazione in deroga ha aperto a nuove possibilità?
E’ stato un incontro costruttivo, dove è emersa da parte di tutti la volontà di fare tutto il possibile per salvare un’azienda che viene ritenuta strategica per il comune di Alessandria.
I dubbi da parte dei sindacati sul finanziamento della cassa integrazione per luglio e agosto è stata l’unica nota stonata, e ha portato alla decisione unilaterale dell’azienda di proseguire con la cassa integrazione anche senza la firma dei sindacati. Rimangono comunque buoni i rapporti e la disponibilità a sedersi a un tavolo per discutere eventuali soluzioni.
A che punto è l’acquisto dei nuovi mezzi di cui si era parlato?
La gara è stata effettuata e a settembre/ottobre dieci nuovi mezzi saranno a disposizione dell’azienda e soprattutto sostituiranno quelli più vetusti consentendoci anche risparmi in carburante e in pezzi di ricambio, oltre a produrre un minore inquinamento trattandosi di Euro 6. Inoltre stanno per essere assegnati i finanziamenti da parte della Regione per un progetto che prevede la sostituzione di una linea cittadina in centro con mezzi elettrici nuovi. Un nuovo segnale importante per la città.
E la questione del parcheggio Ambrosoli?
Il parcheggio Ambrosoli era stato dato in gestione alla ditta MACAR a 6.000 Euro al mese e il contratto era in scadenza il 30 giugno del 2014. In una fase delicata come la nostra avere a disposizione circa 300 posti auto credo sia di fondamentale importanza, soprattutto per un settore in deficit come quello della sosta. Abbiamo dato disdetta nei termini ma la ditta ha fatto opposizione chiedendoci 30 mensilità per restituirci il parcheggio. Siamo per vie legali e faremo tutto il possibile per riaverlo in fretta chiedendo il rimborso dei danni e dei mancati introiti.
Come si è risolta con il Comune la questione delle tasse dell’occupazione del suolo pubblico?
E’ stata concordata una transazione con il comune per ciò che riguarda sanzioni e interessi relativi al 2012 e 2013 e un accordo per rivedere la determinazione della Tassa per il 2014.
Rimane l’annualità del 2011 gestita dall’Organo Straordinario di liquidazione per la quale è stata emessa da Equitalia su richiesta di ASPAL una cartella di 2.400.000 euro del quali 700.000 per imposta e 1.700.000 per sanzioni ed interessi: mi limito a commentare ”una vergogna’. C’è una causa in corso con un’udienza a ottobre, confidiamo che giustizia sia fatta.