Alzi la mano chi è stato a Cuneo almeno 3 volte nella sua vita. Fra gli alessandrini, di certo un’esigua minoranza. Se poi ci allarghiamo ad un’ampia parte della provincia, ancora meno. Perchè, a parte il servizio militare del tempo che fu, come già ricordava Totò, non è che i legami con ‘la Granda’, da queste parti, siano mai stati significativi. Molti di noi hanno certamente più confidenza con Torino, per ragioni prima di studio e poi di lavoro. Ma Cuneo….
Eppure sembra che la possibilità di diventare succursuale cuneese su diversi fronti sia elevata, in tempi anche brevi, e senza noiosi dibattiti.
Confindustria già sta andando in quella direzione, e dell’Arpa (con polemiche annesse) abbiamo già raccontato. mentre pare che Chiamparino intenda muoversi in maniera analoga anche nell’ambito della riorganizzazione degli Atc regionali (le agenzie territoriali per la casa), e con una certa rapidità.
Poi ci sono le Camere di Commercio, a rischio di drastica riduzione di risorse per decisione di Matteo Telemaco Renzi, e con in vista un piano di ‘razionalizzazione’ delle sedi che è ancora tutto da definire. Ma è chiaro che, mentre l’opzione Alessandria-Asti sarebbe assolutamente gestibile, in caso di triade Cuneo-Alessandria-Asti la leadership del caso non sarebbe assolutamente in discussione, e noi saremmo derubricati a mera ‘periferia della periferia’.
Seguiranno altri enti e associazioni di categoria? Difficile immaginare il contrario, se quella diventa la direttrice comune con cui, non giriamoci troppo attorno, l’Italia si appresta a gestire il proprio declino storico, cercando di cadere nella maniera meno dolorosa possibile, e abbandonando i territori periferici al loro destino ‘fai da te’.
In questo ritrarsi del pubbblico, e delle associazioni professionali, c’è chi vede anche un antidoto alla loro cronica inefficienza pluridecennale, che c’è indubbiamente stata. A noi però pare fortissimo il rischio di gettare il bambino con l’acqua sporca,e ci chiediamo se una ripartenza affidata esclusivamente all’arte di arrangiarsi dei singoli non sia in sostanza una resa, e un ‘si salvi chi può”.
Voi cosa ne pensate?