Tra pochi giorni entreremo nel vivo della manifestazione “Madonnina dei Centauri”, giunta alla 69a edizione.
Un appuntamento fisso che da anni anima le vie della città nell’estate calda alessandrina.
Ma andando un po’ indietro con gli anni, non troppo, ci possiamo anche ricordare dei centauri in piazza Garibaldi il sabato, prima della sfilata. Una piazza colma di moto di ogni età e di ogni nazionalità.
Era un must, per noi alessandrini, andare in piazza e gironzolare tra le moto prima della sfilata della domenica mattina per le vie della città.
Ed era bello, era un appuntamento nella lunga estate di Alessandria.
E oggi?
Oggi, il raduno dei centauri è ancora un evento importante per la nostra città, ma qualcosa è cambiata.
La festa – e tutto ciò che fa da contorno al motoraduno -, è stato spostato negli spazi della caserma Valfrè.
Un peccato per la nostra città.
Il movimento che si creava intorno alla manifestazione era importante per noi alessandrini: negozi aperti e locali aperti, concerti e gente nei ristoranti.
Ora che l’evento è stato spostato in un luogo chiuso e isolato, quasi a volerlo tenere lontano dalla città, siamo riusciti, ancora una volta, a sfruttare un’importante occasione.
Alessandria non sta vivendo un momento facile, l’Expo 2015 è alle porte e Langhe, Roero e Monferrato sono diventati patrimonio Unesco.
Insomma, che cosa stiamo aspettando per promuovere il nostro territorio? Che cosa ci serve ancora per capire che le nostre colline, il nostro territorio, i prodotti della nostra terra non hanno nulla da invidiare a quelli francesi, per esempio.
E i centauri sono un ennesimo esempio di occasione mancata.
Confinare una manifestazione come questa in uno spazio chiuso è già, di per sé, un limite per la città e per la manifestazione stessa ma, questo limite, ha una doppia faccia.
Se da una parte ha un’eccezione negativa perché circoscrive un evento, dall’altre, il limite poteva essere una buona occasione per il nostro territorio.
Cosa offre Alessandria ai centauri che arrivano da altri paesi o, semplicemente, da altre zone dell’Italia?
Allla manifestazione, da anni, partecipano moltissimi stranieri, senza contare che ad Alessandria ci sono Autozug e Autoslaap, servizio di treni con auto e moto al seguito, che dà la possibilità, quindi, di intercettare tutta quella fetta di turismo che utilizza la città come base per visitare il nostro territorio.
L’offerta, in uno spazio come quello della caserma, potrebbe essere molteplice.
Anziché proporre il solito panino con la salamella perché non coinvolgere i produttori vitivinicoli e i ristoratori della provincia? con esperti, produttori e titolari di aziende che raccontano e descrivono i prodotti e la storia del territorio?
Offrire il piccolo prodotto del piccolo produttore, far assaggiare i nostri vini, proporre piccoli assaggi di formaggi delle nostre valli e dei nostri dolci il tutto accompagnato da ristoratori, produttori e titolari di azienda che descrivono la nascita di un prodotto, raccontano la storia di un vino e del territorio.
Questa, potrebbe essere una ulteriore possibilità per fare conoscere il nostro territorio.
Promuovere le nostre peculiarità è anche questo: cogliere piccole opportunità, magari nate da scelte discutibili e sfruttarle a nostro vantaggio.