La chiusura dei laboratori oncologici dell’ASL di Novi Ligure e di Ovada ci preoccupa e ci pone delle domande che vorremmo condividere. Il malato oncologico, purtroppo, non è un malato come gli altri, la malattia che lo ha colpito è spesso devastante e necessita di fiducia, comodità e certezze. La direzione sanitaria non si è dimostrata in grado di rispondere a queste esigenze, mostrando una superficialità e una negligenza imbarazzante.
Le domande che ci sentiamo di fare sono:
come può un ente preposto, per legge, al controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro e dei lavoratori, non essere in grado di garantire nelle sue strutture e ai suoi dipendenti il rispetto della normativa di legge vigente;
perchè non sono stati eseguiti gli interventi strutturali per rendere i reparti sicuri e per venire incontro alle necessità dei malati?
l’idea che circola di concentrare la produzione dei farmaci oncologici a Tortona comporta delle problematiche che vorremmo siano chiarite. Il farmaco diluito, in quali condizioni, anche di sicurezza, viene trasportato? Quali conseguenze possono avere fattori quali luce, temperatura, tipo di trasporto sulla qualità del farmaco che dovrà essere utilizzato dal paziente?
Il malato oncologico, spesso, non può attendere. Quali tempi certi ci sono nelle consegne dei farmaci?
quale aumento economico ci sarà? Visto che il trasporto verrà, sicuramente, effettuato dalle pubbliche assistenze della zona, con un aumento dei trasporti in convenzione e di riflesso con un aumento di spesa, che graverà su tutta la comunità.
Queste sono alcune riflessioni che vogliamo condividere con tutti i cittadini. Siamo preoccupati per il mantenimento qualitativo di un servizio importante. Chiediamo, che al di là di tutte le problematiche che vengono avanti, deve esserci l’accertamento di tutte le responsabilità di quanto accaduto. Siamo convinti che la dirigenza dell’ASL alessandrina si deve dimettere per manifesta incapacità.
Giovanni Cirri
Segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista di Alessandria