Con la scomparsa dei Consigli Provinciali viene meno il loro ruolo di controllo sull’attività della Provincia, che, come ente, continua tuttavia ad esistere ed operare.
Questo paradosso della riforma Del Rio è stato da me evidenziato, nella mia veste di Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Provinciale di Alessandria.
In questi giorni (per Alessandria oggi martedì 24 giugno è l’ultimo giorno di attività) vengono sciolti i Consigli Provinciali eletti nel 2009 e restano in carica solo Presidenti e Giunte. Il Presidente avrà anche i poteri che erano del Consiglio, ovvero indirizzo e controllo dell’attività dell’Ente. E’ proprio su questo punto che si presenta un’evidente incongruenza del decreto Del Rio rispetto ad un principio cardine del Testo Unico degli Enti Locali: il Presidente dovrebbe svolgere anche il controllo di merito sugli atti suoi e della Giunta, compito per il quale, fino ad oggi, veniva istituita un’apposita Commissione la cui presidenza, per legge, era assegnata ad un consigliere di minoranza.
Evidentemente, la scomparsa dei consigli comporta la scomparsa delle minoranze, per cui l’unica voce resta quella di chi amministra.
Resta da vedere, passato il prossimo semestre, se l’elezione dei prossimi Consigli, che dovrebbe avvenire entro fine anno e che riguarderà solo coloro che siedono in uno dei Consigli Comunali del territorio provinciale (sia come elettori, sia come candidati) consentirà il ripristino di una normale dialettica maggioranza-minoranza e quindi di una funzione di controllo non più affidata ai controllori, pratica che fin dai tempi dell’Antica Roma si tende ad evitare.
*Presidente Commissione Controllo e garanzia sull’attività dell’amministrazione provinciale