Il Giro dell’Appennino Tre Colli Cup spegne 75 candeline. Martedì 24 giugno la kermesse ciclistica, valevole come 62° Gran Premio Città di Genova, 21° Trofeo Regione Liguria, partirà, per il secondo anno consecutivo, dal Serravalle Retail Park di Serravalle Scrivia (il via previsto alle 11) mentre per la quarta volta i corridori arriveranno in pieno centro a Genova, in via XX Settembre, come già accaduto in tre precedenti edizioni, 1999, 2011 e 2012.
Un evento, quello del Giro, che conferma ancora una volta il proprio prestigio e la propria continuità per le due province da sempre protagoniste, con le proprie strade, di questa kermesse: Alessandria e Genova.
L’edizione 2014 del Giro dell’Appennino farà, inoltre, un ulteriore salto nel passato: quest’anno, infatti, la competizione sarà abbinata al settantesimo anniversario dell’eccidio della Benedicta oltre ad altri episodi di lotta partigiana avvenuti in quel territorio. Un corsa che volgerà uno sguardo anche al futuro grazie al patrocinio, fra gli altri, di Expo 2015. L’obiettivo è, infatti, quello di collegare, e promuovere, la provincia di Alessandria con altre località con l’evento del prossimo anno.
192 i chilometri da percorrere per una kermesse che si snoderà tra più di trenta località, tra Comuni e Municipi, equamente divise tra le province di Alessandria e Genova. Quattro i Gran Premi della Montagna, anche questi equamente divisi tra le due province. Nello specifico, il tracciato vedrà dapprima tre traguardi volanti, Pasturana, Carrosio e Bosio, il primo Gran Premio della Montagna, dopo 91 chilometri, al Passo del Turchino, quindi il Passo della Bocchetta, al km 137, poi il passo della Castagnola quindici chilometri dopo, infine il Passo dei Giovi a 30 chilometri dalla fine. Venti le squadre iscritte, quattro reduci dal Giro d’Italia.
“Ma i partecipanti li sapremo ovviamente solo l’ultimo giorno” ha spiegato Ivano Carrozzino, presidente del Pontedecimo Ciclismo “è certo comunque che di fronte alla crisi e all’annullamento di tante corse noi continuiamo ad esistere e resistere per la gioia di chi ama il ciclismo.”
Roberto Cavallero