Alessandria commemora Giacomo Matteotti nel 90° anniversario della morte

Matteotti gruppo 2Martedì presso il cimitero urbano di Alessandria si è svolta la commemorazione del deputato socialista Giacomo Matteotti, di cui quest’anno ricorre il 90° anniversario dalla morte. Erano presenti il sindaco di Alessandria  Maria Rita Rossa, il presidente del Consiglio comunale  Enrico Mazzoni, l’onorevole Felice Borgoglio membro della Direzione nazionale del Partito socialista italiano e il Segretario cittadino del P.S.I. Gianluca Bruno oltre a numerosi iscritti e simpatizzanti.

Il Sindaco di Alessandria ha ricordato come Matteotti durante il periodo della dittatura fascista ha tenacemente lottato per la libertà e la democrazia e il suo sacrificio deve comunque essere di monito a tutti e in particolare alle classi dirigenti. Inoltre, ha ricordato come questa commemorazione è ormai da anni nel cuore dei Socialisti alessandrini che annualmente si ritrovano davanti alla lapide dello statista.

Il Segretario cittadino, nel ringraziare tutti gli intervenuti, ha ricordato brevemente il sacrificio del giovane statista socialista è importante ricordare la sua idea di militanza come servizio dell’interesse pubblico anziché del vantaggio privato.
Come amministratore si fece la fama di spulciatore di bilanci in quanto il suo primo criterio d’intervento era fondato sulla compatibilità necessaria tra preventivi di spesa e le risorse finanziarie del municipio. Infine il Segretario ha ricordato come Matteotti considerava la politica come un momento di confronto continuo radicato sul territorio.

Deputato socialista, nell’ottobre del 1922 fu nominato segretario del PartitoMatteotti lapide Socialista Unificato.
Avverso alla politica di compromessi praticata anche da molti compagni, fu tra gli oppositori più efficaci e decisi del governo Mussolini che attaccò più volte alla Camera sino al duro discorso del 30 maggio 1924 con cui denunciò le violenze e i brogli commessi per vincere le elezioni del 6 aprile. Assalito pochi giorni dopo (10 giugno) da una banda di sicari fascisti, fu ucciso e sepolto alla Quartarella, località deserta della campagna romana. Il cadavere fu ritrovato il 16 agosto successivo. La notizia del delitto suscitò un’ondata di orrore e di indignazione che parve mettere in pericolo le basi dello stesso governo, ma le opposizioni non seppero agire con sufficiente energia e Mussolini poté in poco tempo superare la grave crisi.

Gianluca Bruno
Segretario cittadino del Partito Socialista Italiano