“Abbiamo ancora a disposizione un monolocale, un bilocale e un trilocale, oltre a qualche box: e grazie ad un accordo stipulato con Edisu a livello regionale, offriamo agli studenti universitari alessandrini opportunità particolarmente convenienti”. Incontriamo Giancarlo Cattaneo (che è anche vicesindaco di Alessandria, e direttore della Cassa Edile) nella sua veste di presidente di Oikos 2006, la società per la realizzazione di progetti di housing sociale controllata ormai in toto dalla Fondazione CrAl, che ha rilevato nel corso del tempo le quote di minoranza che facevano riferimento al Gruppo Norman (fallito) e al comune di Alessandria (che ha vissuto il travagliato percorso che non serve qui rievocare). E, riguardo al complesso edilizio di via Parini, al quartiere Cristo, Cattaneo fa alcune precisazioni importanti: “Sarebbe dovuto essere, è vero, il primo di una serie di progetti successivi, a partire dal secondo lotto del complesso stesso, ma quel che è successo nel mondo dell’economia, e dell’edilizia in particolare, in questi anni è noto a tutti, per cui ad oggi sarebbe francamente demagogico pensare a sviluppi futuri. Però 27 dei 30 appartamenti realizzati sono assegnati a persone (famiglie, o spesso anche single, magari anziani) che ne fecero richiesta partecipando all’apposito bando, finalizzato ad aiutare certamente fasce di popolazione a reddito medio basso, ma comunque in grado di far fronte ad un investimento, e di pagare un affitto. Da questo punto di vista, dunque, mi pare che l’obiettivo sia stato raggiunto. Rimangono ancora, appunto, i tre alloggi sfitti, e lì naturalmente chi è interessato può tranquillamente farsi avanti”.
Un fenomeno interessante è rappresentato dalla popolazione universitaria alessandrina, come potenziale beneficiario del complesso Oikos 2006: soprattutto in considerazione del fatto che, negli ultimi anni, ci si sta confrontando con il fenomeno, nuovo per Alessandria, di studenti (e studentesse, soprattutto) fuori sede, in arrivo per lo più dalle regioni del sud del Paese (Sicilia, Puglia, Calabria, Campania), e iscritti in particolare alle facoltà del polo scientifico degli Orti, il Disit. “Sono 9 i monolocali affittati a studenti e studentesse universitarie, e appunto ce c’è ancora uno disponibile. Le condizioni sono più che buone: l’affitto è di 225 euro, gli appartamenti sono ammobiliati e Oikos si fa carico di ogni altra spesa aggiuntiva. Dalla spazzatura, all’ascensore, all’area verde. L’unico altro costo è un contributo una tantum annuale di 80 euro”.
L’obiettivo dell’housing sociale è, naturalmente, anche quello della prospettiva: “i nostri inquilini – sottolinea Cattaneo – dopo 35 anni di affitto ‘calmierato’ (ma c’è la possibilità di discuterne anche solo dopo 15 anni) possono riscattare l’immobile, pagando la differenza tra il valore di mercato dell’appartamento in quel momento, diminuito del 20%, e la quota versata in forma di affitto fino a quel momento”. L’amministratore di condominio del complesso Oikos 2006 è stato fino al 2013 l’Atc, mentre da quest’anno si è preferito rivolgersi ad un privato: “naturalmente Oikos non ha dipendenti o costi fissi – sottolinea Cattaneo – e delle incombenze di tipo amministrativo gestionale si fa carico il personale della Fondazione CrAl”.
Inevitabile però, incontrando Giancarlo Cattaneo, provare a ‘tastare il polso’ anche alla situazione del mondo dell’edilizia di casa nostra: “Segnali di ripresa generalizzata ad oggi ce ne sono pochi – spiega – ma questo non significa che non si possa progettare un futuro un po’ più dinamico e sereno. Il Terzo Valico per tutta la provincia, e per Alessandria i lavori del Pisu che dovranno essere rendicontati al più nella primavera 2015, rappresentano certamente due ‘leve’ importanti per far ripartire il comparto edile, volàno essenziale per tutta la nostra economia. Rimane purtroppo la questione del nuovo ponte sul Bormida: avere rinunciato a realizzarlo, diversi anni fa, quando c’erano le condizioni per riuscirci, potrebbe rivelarsi primo o poi una grave penalizzazione. In ogni caso, sono certo che, fra tre anni, consegneremo agli alessandrini una città in condizioni migliori di come l’abbiamo trovata, e con diverse potenzialità di sviluppo. Speriamo che, stavolta, non succeda come nel 2007, quando progetti già pronti per essere realizzati furono cestinati dalla nuova amministrazione dell’epoca”.
Ettore Grassano