Siamo vicinissimi come data all’anniversario della battaglia di Marengo, avvenuta il 14 giugno 1800 tra le truppe francesi guidate da Napoleone Bonaparte e l’esercito austriaco comandato dal generale Von Melas, combattuta ad est del fiume Bormida nella piana della Fraschetta a Spinetta Marengo. Dopo un attacco a sorpresa degli austriaci che mise in difficoltà Napoleone, l’arrivo delle truppe di rinforzo al comando di Louis Desaix riuscì a rovesciare l’ esito della battaglia e portò la Francia ad una grande indimenticabile vittoria che divenne da subito leggenda e diede grande gloria a Napoleone.
Questa grandissima gloria fu immortalata nell’ambito della pittura dall’artista che fu l’unico vero portavoce del Neoclassicismo, il pittore francese Jacques Louis David.
Napoleone fu per sempre legato al ricordo di Marengo. Persino la sua salma fu avvolta a Sant’Elena nel mantello azzurro che indossò proprio durante la battaglia, ed in punto di morte pare abbia pronunciato il nome di Marengo e del generale Desaix.
Il dipinto che rende a dovere la gloria di Marengo è l’immagine del generale Bonaparte a cavallo ‘Napoleone valica il San Bernardo’, 1800, esempio di ritratto eroico di gusto romantico.
L’opera illustra un’idealizzazione dell’attraversamento delle Alpi di Napoleone nel 1800. Ne furono fatte cinque copie e l’originale rimase a Madrid fino al 1812, poi fu portato via da Giuseppe Bonaparte quando si recò in esilio negli Stati Uniti. In realtà la commissione del re di Spagna aveva richiesto un ritratto di Napoleone in uniforme da Primo Console, ma David decise di introdurre l’elemento equestre. Napoleone posò solo una volta e velocemente per il dipinto, in quanto volle fissare le gesta più che le sembianze. Egli attraversò le Alpi in condizioni metereologiche serene e su un mulo. Lo slancio del cavallo in corsa rende benissimo il gesto eroico, lo sfondo di una natura grandiosa crea il mito.
La composizione pone il soggetto ed il particolare del pomo della spada al centro di un cerchio ideale. Il gesto della mano che punta il dito verso il cielo è onnipresente nelle opere del David (Giuramento degli Orazi) e pare in questo caso raffigurare la determinazione del generale a raggiungere la vittoria.
In primo piano sulla roccia vi sono dei nomi incisi: quello di Napoleone, di Annibale e Carlo Magno, i personaggi che valicarono le Alpi per raggiungere il successo nelle battaglie.
Jacques Louis David (1748-1825) si recò a Roma nel 1775 dopo un apprendistato presso il pittore tardo-rococo Vien e qui soggiornò a lungo. Aveva infatti vinto il Prix de Roma, borsa di studio che assegnava ai giovani artisti la possibilità di soggiornare e conoscere la città eterna. Qui ebbe modo di studiare l’ arte antica e quella rinascimentale, e preferì da subito i soggetti storici, utilizzando episodi classici da proporre come modelli di virtù. Da qui nacque il suo neoclassicismo caratterizzato da contenuti etici e virili. Partecipò attivamente alla Rivoluzione francese e al periodo napoleonico, alla memoria del quale contribui appunto con i suoi celebri dipinti. Ad esempio ’Il Marat assassinato’ e ‘Incoronazione di Napoleone’ 1805-1807, dipinto solenne e di grandi dimensioni che tramanda ai posteri la gloria e la potenza dell’impero napoleonico.
Proprio per rivivere l’epoca ed i fasti del mito napoleonico cogliamo l’occasione per annunciare la riapertura del Marengo Museum in occasione dell’evento di domenica prossima, 8 giugno, intitolato ‘Rivivere Marengo: Musica Moda e Costume nell’età Napoleonica’ che a partire dalle ore 17.00 proporrà musica, danza, moda e magie ottocentesche del periodo napoleonico. Uno spettacolo che propone un viaggio nella storia con l’emozione e la suggestione che solo l’arte può dare. Ad ingresso libero.