di Pier Luigi Cavalchini
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Anche ad Alessandria il Partito Democratico fa bottino pieno, o quasi. E’ impressionante vedere – nel sito segnalato qui sotto – il diagramma a torta che impietosamente è coperto per circa metà dal colore corrispondente al PD e ai suoi alleati (nel riassuntivo riguardante l’elezione del Presidente Regionale Chiamparino), con poco meno di un quarto dei due restanti spicchi destinati a Bono di Cinque Stelle e a Pichetto di Forza Italia & co. Una riprova della capacità di attrazione di un leader, di un sistema – più che di un partito – che ha saputo catturare il consenso di milioni di elettori. Riuscendo a raggiungere qui in città il ragguardevole risultato del 37,2 per cento che aggiunto alle varie liste Chiamparino, SEL, IDV ecc. porta l’insieme a circa il 45 %.
Impressionante, specie se pensiamo a dove sono maturati: in Alessandria. Si può quasi leggere come una promozione all’attività locale della Giunta Rossa, e sicuramente è in parte così, anche se ci rendiamo perfettamente conto della forzatura.
D’altra parte il Movimento Cinque Stelle si attesta sul “suo” 20 e qualcosa per cento su livelli interessanti ( ma non decisivi) mentre Forza Italia si ferma al 17,6, raggiungendo il 24 solo rimettendo insieme tutto il frantumato mondo del Centro Destra. Sempre, comunque, più di dieci punti in meno.
Ma come ha fatto il PD a restituire forza e autorevolezza a tutta la macchina partito o, se volete, a tutto il gruppo che ha operato dalle “primarie” in giù? Buona parte del lavoro è stato svolto dai quattro candidati, direttamente e indirettamente tramite le cordate di cui erano le punte di diamante. Un tam tam d’altri tempi, senza esclusione di colpi anche se, sempre, nei binari della regolarità e della reciproca stima. Comunque ci si è mossi parecchio ed i risultati non sono tardati a venire. Quando poi qualcuno dei candidati, o i loro “promoter” attivi sul territorio, incappava nelle solite domande, non aveva problemi a ricordare i danni fatti dall’Amministrazione precedente e che si stanno facendo i salti mortali per salvare posti di lavoro e servizi essenziali.
Dai risultati pare che gli alessandrini non abbiano avuto problemi ad accettare le varie motivazioni addotte, non avendo – d’altra parte – altri input significativi a cui fare riferimento. E così si dà ancora un po’ di ossigeno alla Giunta, si può tranquillamente arrivare al 2015 e oltre e si possono mettere le premesse per un rilancio serio. Eh sì, serio … perché per questa volta gli alessandrini hanno dimostrato maturità e pazienza ma non sarà sempre così.
Anche l’affaire Matteo Ferraris è stato presto archiviato, anche nella mente dei cittadini, sommerso dagli insulti televisivi e dalle promesse di soluzione rapida che, speriamo vadano a segno. Anche se il “problema partecipate” rimane – seriamente – sul tappeto.
Per il resto è da notare che Alfano col suo NCD non riesce ad arrivare al 4 per cento, che Scelta Civica si ferma, addirittura, all’1,3. Anche i dati di Sinistra Ecologia Libertà e Italia dei Valori sono bassi, al di sotto del due per cento mentre, come detto, il Movimento Cinque Stelle raggiunge e supera il venti per cento.
Altra nota dolente la partecipazione che ha visto presenti alle urne solo il 56,8 per cento degli aventi diritto, con una dato su nulle e bianche che segna, per la prima volta, una lieve flessione rispetto alle tornate precedenti dopo anni di continua ascesa intesa, forse discutibilmente , come “antipolitica”.
In definitiva un voto che premia la stabilità, la voglia di continuare un percorso iniziato assolutamente da rilanciare. E vedremo da cosa comincerà Renzi, visto che ora il disco verde è stato piazzato su tutte le linee e tutti i percorsi sono liberi al massimo delle possibilità.
E tutto questo aspettando i dati definitivi delle Elezioni Regionali, specie per i candidati alessandrini.