di Giancarlo Patrucco
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Sotto elezioni, la vita di uno che a tempo perso commenta la politica si fa dura. Non fai che ascoltare pareri televisivi, leggere note sui giornali, saltellare da un social all’altro, sperando di capire come va e, soprattutto, come andrà nel giorno fatidico. Poi, il giorno prima, ti dicono: facci un commento. Magari breve, ma subito dopo i primi dati.
Dobbiamo aprire la giornata con un’interpretazione e non soltanto con una marea di cifre. Datti da fare.
Così, la vita dura si fa durissima. Che accidenti di commento puoi fare, quando girano solo exit polls? Sappiamo tutti come sono andati gli exit polls in altre, recenti tornate elettorali: travolti dai dati reali. Ma sappiamo anche, prima di tutti io, che i dati reali arrivano col contagocce. In un’elezione europea, poi, contrassegnata da una varietà di liste e da una presenza forte di schieramenti antieuropei, antieuro, antitutto, qualunque commento rischia di essere spazzato via come gli exit polls di cui sopra.
Risolviamo subito la pratica europea. Ballando sul filo, possiamo osservare che Martin Schulz ha perso quasi sicuramente la corsa. Al comando rimane il Partito Popolare Europeo, mentre i Socialisti non arrivano ai 200 seggi, soglia minima oltre la quale si poteva ambire alla poltrona presidenziale.
Dall’altra parte, gli antisistema ottengono buoni risultati, nel caso della Le Pen pure ottimi, ma già confermano quanto si era sentito nelle settimane precedenti: opposizione dura, però in ordine sparso. Pare più probabile un impulso, piuttosto che una strategia comune. Sarà capace, questa force de frappe, di mettere i bastoni fra le ruote alla Merkel? Oppure la Merkel ripeterà qui l’esperimento della grosse koalition, tentato con successo in Germania? Non so cosa ne pensate voi. Io temo che ci beccheremo un’altra grande coalizione, come se non bastassero quelle che ci siamo beccate a casa nostra.
Casa nostra che, tra un exit e l’altro, sembra dar ragione a Renzi. Una vittoria che, più va avanti la notte, più sa di trionfo. So bene che, da domani mattina, ci saranno legioni di gufi pronti a tutto pur di annacquare quel voto espresso a favore del PD. Ma dovranno arrampicarsi sugli specchi, perché quel voto legittima l’acquisizione di una Presidenza del Consiglio molto discussa, conferma la linea politica adottata, ratifica la bontà di un approccio programmatico e anche relazionale. Insomma, dice che Renzi è il dominus indiscutibile di questa stagione politica. Italica, ma non solo. Non ho ancora fatto bene i conti, ma credo probabile che il PD sia la forza maggiore del Partito Socialista Europeo. Con buona pace di Schulz, non tratterà solo lui con la Merkel il nuovo assetto dell’Europa.